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L'omicidio di Palermo, fermato il cameriere del locale vicino: è un tunisino di 32 anni

Lavora presso Al Magnum, che si trova in via Emerico Amari accanto al ristorante della vittima. Alla base del delitto ci sarebbero screzi nati proprio dove i due prestavano servizio

Il ristorante Appetì e accanto il locale Al Magnum (foto di Alessandro Fucarini)

È in stato di fermo un cameriere tunisino di 32 anni, Alì Elabed Baguera. Lavora nel locale Al Magnum, che appartiene alla sua famiglia e si trova in via Emerico Amari, a Palermo, proprio al fianco di Appetì, dove lavorava Badr Boudjemai, il cameriere algerino di 41 anni ucciso con tre colpi di pistola venerdì notte in via Roma, mentre tornava a casa. Sarebbe stato lui, secondo l’accusa, a sparare a Samir, come tutti chiamavano Boudjemai.

Le immagini dei sistemi di videosorveglianza lo inchioderebbero. I carabinieri del reparto operativo infatti sono arrivati a lui grazie alle telecamere, che mostrerebbero anche il momento dell'omicidio, commesso all'angolo con la via Valverde, di fronte al Palazzo delle Poste, nella notte tra venerdì 4 novembre e sabato 5. Il provvedimento di fermo è stato emesso dal pm Vincenzo Amico della procura di Palermo e dovrà adesso essere convalidato dal gip.

Ieri, 5 novembre, Alì Elabed Baguera è rimasto per tutta la giornata in caserma, al comando provinciale dei carabinieri di Palermo, interrogato assieme ad altri. Gli investigatori hanno stretto il cerchio attorno al sospettato. Ancora non si sa se è stata recuperata l’arma del delitto e non si conosce il movente anche se sembra legato a screzi nati nel posto di lavoro.

In alto il ristorante Appetì e accanto il locale Al Magnum 

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