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Il cantiere del Foro Italico teatro dell'orrore, il Comune di Palermo: «Pronti a riprendere i lavori»

L'assessore Orlando: nell'area in cui la ragazza è stata violentata serve più sicurezza

L’area sembra del tutto abbandonata, la recinzione d’ingresso è ormai fradicia e anche la struttura all’interno presenta delle zone dove l’acqua ristagna da molto tempo. Opera faraonica, il collettore fognario del Foro Italico di Palermo è tornato alla ribalta della cronaca per essere diventato teatro dell’orrore lo scorso mese di luglio: la violenza di gruppo nei confronti di una ragazza di 19 anni.

L’assessore comunale ai Lavori pubblici, Totò Orlando però assicura che il cantiere non è abbandonato e fornisce un quadro complessivo della situazione: «Il cantiere è in funzione - spiega - sono stati eliminati tutti i tappi della città e rimane soltanto questo, ribadisco che i lavori non sono fermi e aspettiamo un ulteriore finanziamento, stiamo recuperando il tempo perduto».

Le somme ammontano a 4,5 milioni di euro e a doverle elargire è la Regione Siciliana: «Dobbiamo completare la vasca con gli impianti di sollevamento - dice l’assessore -. Abbiamo già chiesto alla Regione i fondi mancanti per poter completare il lavoro. Aspettiamo la conferma del finanziamento e poi procederemo speditamente verso il completamento dell’opera, si tratta di un cantiere che dura ingiustificatamente da molti anni».

A rallentare l'opera, però, anche i continui furti lamentati dall’azienda: dalle stesse pompe di sollevamento, ai computer e i più semplici attrezzi, materiali e strumenti necessari per andare avanti e che di volta in volta dovevano essere ricomprati, creando attesa e stop imposti. A questo, si aggiungono clochard e senza tetto che quotidianamente vengono trovati all’interno del cantiere. In cerca di riparo per la notte, sfruttano i capannoni dedicati agli operai e ai tecnici e ogni altro punto vagamente coperto: «L’azienda ha il dovere di tenere in sicurezza l’area - sottolinea Orlando -. Abbiamo intimato spesso di essere più attenta: Lo abbiamo fatto a ridosso del Festino e nei giorni passati, c’è un operaio che giornalmente prova a tenere in sicurezza ma è evidente che non basta. Faremo di tutto perché l’azienda sorvegli meglio l’area, credo che la sicurezza sia messa in discussione non solo per gli ultimi fatti ma per la stessa azienda che ha subìto danni e furti pesanti».

E a proposito della dolorosissima vicenda di cronaca e della sicurezza, l’assessore fa sapere che «tutta l’Amministrazione deve fare uno sforzo in più - sottolinea -, siamo alle spalle della malamovida e per tenere più in sicurezza quest'area e anche quella adiacente dobbiamo fare qualcosa in più, così come la stessa azienda»

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