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La violenza di gruppo a Palermo, le famiglie degli indagati minacciate sui social

I genitori dei sette giovani arrestati hanno chiesto alla polizia di identificare gli autori dei commenti ma anche chi ha realizzato i profili fake e chi ha postato le foto dei ragazzi dandole in pasto a milioni di persone

Si sono presentati in commissariato e hanno presentato denuncia contro ignoti per i messaggi di minacce e gli insulti ricevuti da quanto si è diffusa la notizia che i loro figli, fratelli e parenti sono stati arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo.

Le famiglie dei sette giovani arrestati hanno chiesto alla polizia di identificare gli autori dei commenti ma anche e soprattutto chi ha realizzato i profili fake dei propri parenti e chi ha postato le foto degli indagati dondole in pasto a milioni di persone.

Le indagini passano adesso alla polizia postale che dovrà passare al setaccio tutti i social dove sono presenti migliaia di post e di commenti sulla vicenda.

La notizia dello stupro di gruppo contro una ragzza a Palermo  ha suscitato clamore e indignazione in tutta Italia e anche all'estero, mobilitando lo sterminato popolo del web.

Per esempio,  è stato reso noto che nelle 24 ore successive alla notizia della scarcerazione di uno dei 7 indagati per la violenza, ha raccolto 45mila firme la petizione online lanciata su Change.org da Damiano D’Andrea con lo slogan «si scrive donna, si legge vita», per chiedere condanne esemplari per chi commette violenza contro le donne.
«Sono stati arrestati, si, ma la storia ci insegna che questi episodi, come quelli di cronaca nera riguardanti i femminicidi recenti, per non parlare poi delle denunce di stalking a cui la procura ormai risponde che non ci sono basi per poter disporre di misure cautelari, sono fin troppo sottovalutati e molto spesso vedono applicate pene a dir poco ridicole», scrive Damiano nel suo appello. «È ora di dire basta», si legge. «Sono le persone a compiere questi gesti brutali, si, ma è il silenzio ad uccidere. Mi appello a tutte quelle donne, quegli uomini, quei giovani che si sentono nel giusto, che la mattina appena svegli vedono in una madre, in una sorella, in una qualsiasi persona che sia, un punto di riferimento».
La richiesta è "pene esemplari per chi commette questi reati".
«È ora di mostrare al mondo cosa può fare la voce di molti, chiedere tutti insieme pene esemplari per chiunque abusi, maltratti, sia colpevole di stalking e tutti quei comportamenti nocivi per la stabilità di una donna, perché mentre scrivo di getto questa petizione dietro a un pc non posso fare a meno di pensare a quella ragazza che ora si sveglia nel suo letto, segnata a vita da bestie così: tutti hanno diritto alla vita e tutti hanno diritto alla giustizia».

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