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Palermo e lo stupro di gruppo, in via Montalbo bocche cucite: «Sì, magari qualcosa ho letto o sentito...»

Nella zona in cui abitano le famiglie di molti degli indagati la vita scorre senza parlare della vicenda. La mamma di Gabriele Di Trapani: «Il dolore è di chi lo indossa e non di chi lo guarda»

Palermo.La via Montalbo,uno dei quartieri popolari della citta'.._Via Montalbo

Nessuno sa, nessuno li conosce. La terribile notizia dello stupro di gruppo non sembra essere arrivata dalle parti di via Montalbo, la zona di Palermo in cui risiede la maggior parte delle famiglie dei sette indagati. La vita trascorre lenta, come al solito, tra il mercato della frutta e un lancio di sacchetto della spazzatura in un angolo della strada. Appena si tira fuori l’argomento, si fanno spallucce e i visi si tirano, mostrando un’espressione da «sì, magari qualcosa ho letto o sentito».

Intanto, sui social la discussione continua e qualche familiare degli indagati si lascia sfuggire un pensiero. Accade sulla bacheca della madre di Gabriele Di Trapani: «Il dolore è di chi lo indossa - recita la massima che la signora ha deciso di pubblicare ieri mattina - e non di chi lo guarda. E nessuno può comprendere il dolore di una persona fino in fondo, se non l’ha provato sulla propria pelle». Il post ha ottenuto un numero non altissimo di like, condivisioni e commenti di solidarietà. Cuori e immagini di abbracci solidali per la signora. C’è anche chi scrive: «Stai tranquilla che tutto procederà per il verso giusto, sei una brava donna e mamma».

Il servizio completo di Davide Ferrara sul Giornale di Sicilia in edicola

 

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