Nel 2022 il Ponte Corleone di Palermo compirà 60 anni. Fu costruito nel 1962 nell'ambito della realizzazione della circonvallazione con l'obiettivo, compito che ha portato avanti fino a questo momento, di diventare il principale collegamento fra la città e l'autostrada verso Catania e Messina.
Oggi è al centro delle polemiche perché, nonostante l'età relativamente giovane, il viadotto è malconcio e la riduzione ad una corsia ha determinato le pesantissime ripercussioni sul traffico degli ultimi giorni.
La storia del Ponte Oreto di Palermo
L'attuale infrastruttura fu realizzata in prossimità di un altro ponte (che aveva lo stesso nome) che consentiva di attraversare il fiume Oreto e si trovava sulla strada di collegamento fra il capoluogo e Corleone, da qui il nome.
Il ponte omonimo era andato distrutto nel 1720 per uno straripamento del fiume, allora parzialmente navigabile. Ed era già un punto di riferimento molto frequentato: poco distante si trovava anche un convento di monache basiliane, con la relativa chiesa normanna del 1088 di origine normanna e i cui resti sono ancora visibili in quella zona.
E così, per attraversare l'Oreto, l'amministrazione comunale di Palermo, negli anni '50, pensando alla nuova circonvallazione, decise di riedificare il ponte ma fu fatta una scelta che i palermitani pagano da più di mezzo secolo: non furono progettate corsie d'emergenza.
Il nuovo appalto per il Ponte Oreto
La mancanza delle corsie d'emergenza indusse Palazzo delle Aquile a correre ai ripari e, nel 2006, furono avviati i lavori per la realizzazioni di due bretelle laterali: 10 metri di larghezza e 200 di lunghezza. L'obiettivo era quello di alleggerire il traffico ma anche il ponte, attraversato quotidianamente da migliaia di mezzi.
Una operazione avviata ma mai completata, anzi dopo due anni gli operai della ditta incaricata si fermarono per via delle difficoltà economiche dell'azienda e il Comune revocò il contratto di appalto.
Ponte Corleone, il ponte dei suicidi
Il ponte sul fiume Oreto di Palermo è tristemente noto anche per la lunga scia di suicidi che nel corso degli anni sono avvenuti in quel luogo. Per questo nel settembre del 2011 furono installate lungo i margini esterni delle barriere di sicurezza. Si tratta di reti dell'altezza di due metri costituite da telai in ferro zincato, tutt'ora presenti, e che rendono più complicato scavalcare le ringhiere laterali del ponte: un deterrente per evitare che, almeno quel tratto, continuasse ad essere teatro di suicidi.
Gli altri ponti sul fiume Oreto
Oltre al Ponte Corleone ci sono altri dieci ponti che a Palermo permettono l'attraversamento del fiume Oreto. Il più antico è il Ponte Ammiraglio, in corso dei Mille: costruito nel 1113 da Giorgio di Antiochia, ammiraglio di Ruggero II, è il più antico dei ponti sul fiume. Nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1860 proprio lì le truppe garibaldine, giunte alle porte di Palermo da Gibilrossa, sconfissero l'esercito borbonico per accedere in città.
A Sant'Erasmo sorge il Ponte di Mare che risale al 1586. Anche questo distrutto da un straripamento nel 1772, fu poi riedificato un paio di volte, fino alla attuale struttura in cemento armato che risale al 1975.
Nel 1620 il Senato palermitano fece edificare il Ponte della Grazia, vicino all'omonimo convento sulla strada fra Aquino e Villagrazia di Palermo. Sempre al XVII secolo risale il Ponte di Fiumelato, fatto realizzare dall'arcivescovo di Monreale Luigi Alfonso de Los Cameros: si trova all'inizio della strada che porta ad Aquino. Anche il Ponte Rotto è dello stesso periodo: collegava alla città le borgate di Falsomiele e Santa Maria di Gesù, adesso non ce ne sono tracce ma sembra si trovasse all'altezza del Santo Spirito.
Ancora molto utilizzato dai palermitani, invece è il Ponte delle Teste mozze, collegamento fra le due parti di corso dei Mille (all'altezza di piazza Scaffa). Demolito nell'estate 2014, è stato ricostruito nel 2015 nell'ambito dei lavori per il tram.
Altro viadotto di Palermo in perenne emergenza: il ponte Oreto, è stato realizzato negli anni Trenta del secolo scorso, proprio su via Oreto, in pieno Ventennio fascista: per questo sui suoi piloni si trovano alcuni fasci littori.
Il Ponte Parco (o di Monreale) realizzato alla fine dell'Ottocento collega Altofonte (in siciliano Parcu) e Monreale; mentre il Ponte Guadagna è pedonale e permette alla via Guadagna di attraversare il fiume accanto alla chiesa di Madonna Assunta. Realizzato originariamente in legno, negli anni cinquanta è stato sostituito con una struttura in cemento armato.
Il Ponte Bailey è il più recente dei passaggi sul fiume Oreto: aperto il 9 aprile 1997, è il più recente. Voluto da Leoluca Orlando, si trova anch'esso nella zona della Guadagna ed è stato concepito per alleggerire il traffico nella zona fra l'ospedale Civico e il cimitero di Sant'Orsola. Prende il nome dall'ideatore, Donald Bailey.
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