Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Frana Gibilrossa-Ciaculli, ancora tutto fermo: assemblea a Belmonte Mezzagno

Ad un anno esatto dalla frana di Gibilrossa non è cambiato nulla. Quella mattina del primo novembre un boato ha determinato l’isolamento di Belmonte Mezzagno di Gibilrossa e Piano Stoppa. La galleria continua ed essere chiusa con enormi disagi per residenti, pendolari studenti, agricoltori. E tra i residenti aumenta la sfiducia verso le istituzioni.
“Da come sta procedendo a distanza di un anno l’iter burocratico – ironizza Giovanni Orlando presidente del Comitato Nuova Alba Piano Stoppa e Gibilrossa – la galleria paramassi, sicuramente rientrerà nel guinness dei primati, delle eterne opere incompiute. A nulla è valso spiegare a chi di competenza le enormi difficoltà che sta sopportando la popolazione. ”. Se è vero che la frana non è stato un evento di poco conto danneggiando la struttura portante della galleria è pur vero che la burocrazia con la sua lentezza non aiuta

. “L’odissea sembra, ancora non avere fine – spiega Milone sindaco di Belmonte Mezzagno- Completato l’iter della Conferenza dei Servizi Semplificata decisoria e acquisito il parere di valutazione incidenza ambientale (VIncA), sul progetto definitivo (importo complessivo dei lavori €.6.070.000,00) degli interventi di mitigazione del rischio geomorfologico, redatto dal Prof. Ing. Fabio Cafiso, lo stesso ancora non è stato trasmesso, a Maurizio Croce soggetto attuatore delegato per l’espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”. A Belmonte si registrano i danni maggiori, con effetti devastanti per un'economia in ginocchio. "I belmontesi -  continua Maurizio Milone- sono costretti, per uscire da Belmonte, a percorrere la S.P. 38, l’unico tratto rimasto aperto, che da Coda di Volpe raggiunge Misilmeri, stante che la S.P. 126, che ci collega a Misilmeri è chiusa da anni e che il tratto della S.P. 38, dalla progressiva 10+700 alla progressiva 11+725 è stata chiusa al traffico, a gennaio 2021, dalla Città Metropolitana per caduta massi. L’imponente dissesto idrogeologico sulla S.P. 37, necessita di corposi investimenti e di risorse finanziarie". Il 3 ottobre scorso la Città Metropolitana ha indetto la conferenza di servizi decisoria, volta all’acquisizione dei pareri relativi al progetto esecutivo - S.P. n.37 elaborato dall’ing. Ivan Torretta dal costo di €.3.593.955,00 che prevede la demolizione totale di 4 blocchi di galleria paramassi, per una lunghezza complessiva di circa 80 metri e la loro ricostruzione mantenendo le stesse caratteristiche dimensionali. “Bisogna trovare subito le soluzioni. – dice il primo cittadino misilmerese – le nostre comunità sono allo stremo. L’intervento di manutenzione e di riapertura della strada del Miravalle di Contrada Segretaria, cioè la bretella che collega la S.P. 38 con la S.P. 76 e il cui costo è stato di centocinquantamila euro pur migliorando la viabilità, non ha risolto le criticità. Quello che era nelle nostre possibilità lo abbiamo fatto”.

A Belmonte Mezzagno è ben visibile lo spopolamento fenomeno al quale la frana ha dato un’ulteriore spinta. Qualcuno ha spostato i blocchi di cemento per poter creare un varco tale da permettere il passaggio dei ciclomotori. “Nell’ incontro con il sindaco Lagalla – spiega Manfredi Campagna, presidente del Comitato Gibilrossa – abbiamo saputo che i lavori potrebbero cominciare già dai primi mesi del 2023. Abbiamo costantemente contattato le autorità competenti per mantenere alta l’attenzione sui molteplici disagi e pericoli che abbiamo affrontato dovuti a questa chiusura, e continueremo a farlo finché sarà necessario. A Gibilrossa in particolare, abbiamo assistito ad un’estate di incendi e senza via di fuga”. Tanta spazzatura lasciata ai bordi della strada e pezzi di carrozzeria, probabilmente, resti di carcasse di auto rubate. “Combattiamo quotidianamente- continua Campagna- contro l’abbandono criminale di rifiuti notando un implemento del tasso di criminalità. Solo recentemente a seguito alle nostre proteste, è tornata l’illuminazione pubblica per le strade, mentre stiamo ancora attendendo che vengano installate delle fototrappole vicino all’ingresso della paramassi per aumentare il livello di sicurezza. I nostri territori meritano di tornare a vivere” .

La situazione è dunque insostenibile trasformandosi in una vera e propria emergenza quotidiana per almeno ventimila residenti. Per la gente lo stremo non c'è che la protesta civile e democratica come un' assemblea pubblica che sabato prossimo 5 novembre alle 18 si svolgerà nell'aula consiliare del comune di Belmonte. A convocarla il sindaco Maurizio Milone che a seguìto passo passo tutto il tortuoso iter burocratico che dovrebbe portare alla riapertura della S.P. 37.

Caricamento commenti

Commenta la notizia