Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Da viale Lazio al Ponte Corleone, un pomeriggio in auto a Palermo: nessuna via di fuga

Dalle 15.40 alle 18.48. Tre ore. 188 minuti per percorrere 9 chilometri. Velocità media di tre chilometri l'ora. La cronaca è quella di un pomeriggio imprigionato in auto sulla circonvallazione di Palermo, fra autoambulanze a sirene spiegate per interminabili minuti ferme accanto al mio finestrino, enormi camion che cercavano di districarsi nel traffico, palermitani non inferociti ma attoniti davanti al tappeto di lamiere che avevano davanti.

Ieri pomeriggio, di fatto, i nuovi restringimenti sul Ponte Corleone scattati dopo le ultime perizie hanno bloccato la circolazione in gran parte delle strade di Palermo. Bloccato letteralmente, perché dalla principale via d'uscita dalla quinta città d'Italia, a due giorni da Natale, può transitare soltanto un'auto per volta.

Il pomeriggio di ieri inizia in viale Lazio alle 15.40, e che la situazione  sarebbe stata complicata è stato immediatamente chiaro. Anche se il livello raggiunto era difficilmente immaginabile. Dal cavalcavia che immette su viale Regione Siciliana, il traffico sulla corsia centrale della circonvallazione era già congestionato ma un impegno fuori città (destinazione mai raggiunta perché oltre tempo massimo) mi costringe a proseguire.

Alle 16.20 sono dalle parti di corso Calatafimi. Alle 17 arrivo nei pressi dello svincolo di via Ernesto Basile, sono in auto da quasi un'ora e mezza il mio appuntamento è saltato e vorrei tornare indietro, lo svincolo più vicino è quello per l'università ma il cavalcavia è zeppo di auto, sarebbe inutile: l'unica è superare il Ponte Corleone e liberarsi, poi si vedrà. Accanto a me si ferma un'autoambulanza a sirene spiegate. Sta ferma lì per una serie interminabile di minuti. L'autista cerca dei varchi, non ce ne sono. Nessuno riesce a muoversi poi, rubando millimetri alle lamiere, ognuno lascia lo spazio che può e il mezzo di soccorso svicola via.

Dietro suonano altre sirene. Ci sono dei momenti di tensione, qualche grida, i clacson. Ormai è buio. Dai social e dal telefono mi dicono che la coda arriva quasi fino a via Belgio e che tutta la zona è paralizzata. Un unico serpentone che attraversa tutta la città. Strade bloccate anche a piazza Indipendenza, via Ernesto Basile e nella zona di via Oreto e degli ospedali Civico e Policlinico.

Quello dal carcere Pagliarelli al Ponte è il tratto più congestionato. Le foto in giro in queste ore scattate dalle migliaia di persone rimaste intrappolate dimostrano ciò che è accaduto. Alle 19.08 raggiungo il ponte: è stato così istituito il passaggio su una sola carreggiata in entrambi i sensi di marcia. L'unica corsia percorribile è larga 3,50 metri. Si passa uno per volta, sembra una frontiera. Sono libero. Il problema adesso è tornare a casa.

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia