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La movida violenta a Palermo, il prefetto Mariani: «Tolleranza zero, pugno di ferro contro i disordini»

In un'intervista al Giornale di Sicilia annunciato un rafforzamento dei controlli nel periodo natalizio, dopo la rissa e gli spari di sabato scorso in via La Lumia. «Ci siamo confrontati con il questore e con i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza. Abbiamo le idee molto chiare»

Un fermo immagine dal video sui disordini di via La Lumia: un ferito viene portato via di peso

Tolleranza zero e pugno duro contro la movida violenta a Palermo. È lo stesso prefetto Massimo Mariani, in un'intervista al Giornale di Sicilia, ad annunciare più controlli e più multe a chi non rispetterà le regole. L’ulteriore cambio di marcia, con un rafforzamento degli interventi, dopo la stretta già avviata nei mesi scorsi, diventerà operativo già nella prossima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, prevista in settimana. In prefettura, nel tavolo di lavoro in cui vengono condivisi i risultati ottenuti e dove si mettono in campo le azioni per combattere le illegalità, sarà varato il piano da qui a Capodanno. In strada ci saranno più uomini e mezzi con l’obiettivo di evitare gli eccessi nei luoghi del divertimento e, in particolare, le pericolose risse tra giovani e giovanissimi, come quella scoppiata appena qualche giorno fa tra le vie Gaetano Daita, Quintino Sella e Isidoro La Lumia. Una sorta di prova generale, che prenderà il via durante le feste natalizie e che nei prossimi mesi non si fermerà: «Per Natale i controlli saranno rafforzati e perfezionati ancora di più. Le valutazioni definitive le faremo in una riunione che avremo in settimana, anche se già ci siamo confrontati con il questore e con i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza. Su questi aspetti abbiamo le idee molto chiare», spiega il prefetto Mariani, che si è insediato un mese fa, prendendo il posto di Maria Teresa Cucinotta, andata in pensione.

Spari in strada, tafferugli davanti ai locali e, in generale la cosiddetta mala movida non solo nel centro storico, ma anche le aggressioni delle baby gang, le spaccate ai negozi e i furti, hanno ridotto la percezione di sicurezza della popolazione. In tanti chiedono addirittura di mettere i militari in strada, come ai tempi dei Vespri siciliani. Cosa pensa sia possibile davvero fare?

«È necessario assicurare ai cittadini la possibilità di uscire la sera e di andare tranquillamente nei locali a divertirsi. Quello appena accaduto in via La Lumia è un episodio molto grave, su cui gli inquirenti stanno indagando con il coordinamento della Procura, che si inquadra in altre situazioni del genere su cui c’è tutta la nostra attenzione. Sono stati attivati e applicati da tempo tutti gli strumenti a disposizione per contrastare questo fenomeno: adesso l’azione diventerà ancora più intensa perché non possiamo tollerare che, in certi posti in cui si sviluppa la movida, vengano ignorate le basi della convivenza civile».

Daspo urbano, cioè il divieto di accesso in alcune zone della città indirizzato ad una persona, la chiusura di quei pub o discoteche che violano le leggi o sono senza autorizzazioni e predisporre più pattuglie in giro per la città rappresentano i principali provvedimenti contro la movida selvaggia?

«Sono tutte misure, contenute nel decreto sicurezza, che servono per lottare contro il degrado e la criminalità presente in ambito urbano. Ma non sono le sole che possiamo adoperare: oltre ai maggiori controlli, ci sono anche gli strumenti amministrativi che offrono la possibilità di intervenire nei confronti di quanti violano le norme che disciplinano gli esercizi pubblici. Mi riferisco, ad esempio, alla sospensione di un’attività fino alla chiusura se si ravvisano comportamenti ripetuti di illegalità».

Lei è nato a Taranto, quindi è un uomo del Sud, che arriva in Sicilia dopo una lunga esperienza in Calabria, che segnale deve arrivare da parte delle Istituzioni?

«Intanto che stiamo dando e che daremo sempre il massimo. E poi che servono interventi articolati e non solo quelli di carattere repressivo, che pure sono necessari. Inoltre bisogna essere consapevoli che ci vorrà del tempo per vedere i risultati di questo percorso. I cittadini, però, devono sapere che c’è un impegno serio e che intendiamo rispondere con i fatti. Contro la mala movida daremo una risposta univoca. Avvieremo un dialogo con le associazioni sul territorio per avere anche il loro punto di vista e proseguiremo a lavorare a stretto contatto con l’amministrazione comunale per mettere un freno a questa inciviltà».

A proposito della collaborazione con il Comune, le telecamere della control room, che sarà collegata con le sale operative delle altre forze dell’ordine, entreranno in funzione a partire dal prossimo anno. Potranno essere utili per individuare chi commette un reato?

«Siamo impegnati pure su questo fronte. Ma un fatto è certo: per avere un impatto forte su fenomeni come quelli della mala movida, a volte associati a fatti criminali, è necessario che tutte le componenti che si occupano della sicurezza e dell’ordine pubblico si muovano in sinergia in modo di fornire, ognuno per la parte che gli compete, il proprio contributo».

Nella foto un fermo immagine dal video sui disordini di via La Lumia: un ferito viene portato via di peso

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