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Floriano gela il Padova, il primo round è del Palermo: appuntamento al Barbera

Floriano dopo il gol che ha deciso la partita a Padova (foto Tullio Puglia)

Continuare a crederci. Oggi più di ieri. Con la consapevolezza che adesso non devono esserci più cose incomplete: tra il fatto e il non fatto, tra il detto e il non detto. Alzi lo sguardo, sei all’Euganeo, il sole è da poco tramontato, e il sogno non è affatto terminato. I rosanero espugnano di misura anche Padova.

È la finale d’andata dei playoff di Serie C. Non è il tempo di chiedersi le ragioni, il fischietto è pronto a compiere il proprio dovere.

Le finali non deludono e questo si sa. L’inizio è subito avvincente, da una parte e dall’altra. Al secondo minuto i ragazzi di mister Baldini, grazie a una cavalcata di Valente che crossa in mezzo per Brunori, sfiorano subito la rete del vantaggio. Il Palermo c’è. Da subito. Ma i padroni di casa reagiscono prontamente al 6’ minuto con il numero 10 della formazione veneta Ronaldo che, dai 25 metri calcia forte su punizione. È bravo Massolo a respingere un calcio di punizione insidioso.

Forse un pizzico di fortuna, forse il giusto pressing, forse non importa sapere più di tanto: al 9’ minuto si sblocca il match a Padova: Floriano, in seguito a due rimpalli fortuiti mette in mezzo per Floriano che, da due passi, non sbaglia. Esplode il settore ospiti rosanero, il Palermo è in vantaggio dopo 10 minuti.

Dopo circa un quarto d’ora di equilibrio, Bifulco riparte a tu per tu con Massolo e segna la rete dell’1-1. Check veloce del Var e fuorigioco segnalato tempestivamente. I padroni di casa provano a reagire e a tratti lo fanno pure bene. Pochissimi istanti dopo, al 30’ occasione clamorosa per il Padova, uscita a vuoto di Massolo e colpo di testa di Chiricò: Marconi salva sulla linea ma interviene il Var che, dopo 3 minuti, stabilisce che non è rete.

Tre minuti dopo, al 33’ Ajeti, in seguito ad un traversone, tocca il pallone con il braccio. Tutta la panchina dei rosanero chiede l'intervento del Var: il direttore è sicuro di aver visto bene e non chiama in causa nessun supporto.

L’ultima occasione rilevante nella prima frazione di gioco si registra al 42’, con un'occasione degna di nota per il Padova che da calcio d'angolo colpisce con il colpo di testa di Santini, fa la barba al palo di Massolo. Il primo tempo termina sullo 0-1 per i rosanero: tanto pressing e diverse occasioni da entrambi i lati. È la finale, e lo spettacolo è garantito, al momento.

La seconda frazione di gioco si apre subito con i padroni di casa grintosi per voler recuperare lo svantaggio. Al 47’ biancoscudati subito pericolosi con un tiro cross che stava per ingannare Massolo.
In questi minuti sono i ragazzi di Oddo a schiacciare i rosanero con un’ottima trama offensiva. Al 56’ ancora Chiricò si rende protagonista, leggermente decentrato sulla destra, con una conclusione che da pochissimi metri termina alta.

Al 68’ piccolo accenno di ripresa del Palermo che, nonostante il pressing avversario 68 colpisce un palo esterno clamoroso con Luperini in mezza rovesciata.

Ancora al 74’ con Valente che dopo un ottimo cross di Brunori non arriva per pochi centimetri al pallone. I rosanero respirano e ristabiliscono equilibrio in campo quando mancano poco più di 15 minuti più recupero.

Gli ultimi minuti non sono per deboli di cuore: prima all’85’ e subito dopo all’88 due importantissime occasioni per i padroni di casa: il primo si verifica dopo un calcio di punizione di Chiricò che serve Gasbarro. Il tiro sfiora la traversa. Il secondo vede protagonista Massolo respingere sulla conclusione di Ceravolo.

Ma i rosanero sanno che questa serata è loro, e di nessun altro. Al 92' cross di Buttaro e colpo di testa di Brunori: pallone alto di poco, trema il Padova. Gli ultimi due minuti sono estremamente spezzettati.

Alle 22.57 non c’è più tempo all’Euganeo, triplice fischio di Gualtieri di Asti: il primo round è rosanero, e i giocatori corrono verso la curva con gli ultimi sospiri rimasti dopo una gara super combattuta. Un passo è stato fatto: il più piccolo, non il più importante. Ma un passo fondamentale.

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