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Sindaco di Palermo, unità o quasi su Lagalla ma Cascio per ora resiste

Da sinistra Francesco Cascio e Roberto Lagalla

Manca ancora qualche dettaglio per arrivare alle strette di mano. Ma da ieri (30 aproile) Roberto Lagalla si considera il candidato del centrodestra alla poltrona di sindaco di Palermo. Francesco Cascio è a un passo dal ritiro, anche se in serata lui definisce «l’ipotesi fantasiosa».

È l’esito di una giornata tesissima nel centrodestra, raccontata da Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi. E per descriverla bisogna ricordare le posizioni di partenza. Con Lagalla, uomo dell’Udc, ci sono da giorni Fratelli d’Italia, Diventerà Bellissima (il movimento di Musumeci) e la Nuova Dc di Cuffaro oltre ai renziani, seppure con una lista civica. Cascio è stato lanciato dal segretario di Forza Italia Gianfranco Miccichè, per controbilanciare il peso di un asse che dietro Lagalla lavora anche alla ricandidatura di Nello Musumeci alla Regione: con i forzisti si sono mossi la Lega, l’Mpa di Lombardo e Noi con l’Italia di Saverio Romano. Schieramenti che presto potrebbero marciare insieme.

Appello all'unità da Fratelli d'Italia

«Ritengo che ci debba essere piena convergenza con i valori che Fratelli d’Italia ha messo in campo e che hanno ispirato le scelte responsabili del gruppo dirigente che segue Giorgia Meloni. C’è, comunque, ancora spazio per riunificare il centrodestra per il bene di Palermo e delle prossime sfide che abbiamo dinanzi». Lo afferma l’eurodeputato di Fratelli d’Italia e candidato al consiglio comunale, Giuseppe Milazzo. «Serve il massimo impegno di tutti - aggiunge - per unificare una coalizione indispensabile per assicurare quella stabilità che deve accompagnare la nuova Amministrazione comunale di Palermo. Il generoso gesto di responsabilità di Carolina Varchi dei giorni scorsi, non può e non deve essere vanificato in alcun modo. Penso - conclude Milazzo - che ci siano ancora le condizioni per superare quelle incomprensioni che, purtroppo, fino ad oggi, hanno animato il dibattito nel centrodestra».

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