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Palermo, nuovi scenari nella corsa a sindaco: Forza Italia riaggancia Lentini. Nuovo vertice del centrodestra

Gianfranco Miccichè e Francesco Cascio

Gianfranco Micciché “riaggancia” Totò Lentini. E ora si aprono nuovi scenari nella corsa a sindaco di Palermo. Da un lato il candidato dell'Mpa, forte di due liste, che da mesi ripete di non essere disposto a passi indietro mette per la prima volta in campo questa possibilità. Dall'altro lato il leader forzista si presenta virtualmente al tavolo del centrodestra più forte.
"Ci siamo incontrati per trovare assieme una soluzione unitaria per un centrodestra coeso, forte e vincente a Palermo in vista delle amministrative del 12 giugno – hanno scritto poco fa Lentini e Micciché in un comunicato congiunto -. Abbiamo convenuto un percorso comune per il bene della città. Abbiamo condiviso una serie di punti che fanno parte del programma di Alleanza per Palermo che sono poi anche parte del programma di Forza Italia e che individuano soluzioni per il bene di Palermo. Al di là delle candidature in campo, da innamorati della nostra città, abbiamo deciso di trattare assieme i punti in questione per rafforzare il programma che presenteremo nei prossimi giorni".
E tuttavia non sfuggono, in questa nota scritta facendo ricorso al vecchio caro politichese, alcuni dettagli. Il primo è che né Lentini né Micciché citano il nome del candidato sindaco. Che in un ragionamento naturale dovrebbe essere Francesco Cascio, visto che dopo le trattative di sabato ha deciso di restare in campo rinunciando a fare un passo indietro a favore di Roberto Lagalla.
Il punto è che le trattative fra l'asse Forza Italia-Lega e quello composto da Fratelli d'Italia e Udc non si sono mai fermate malgrado la brusca frenata di sabato notte. Il centrodestra sta provando a ritrovare la sintesi su un candidato comune.
Il nodo resta quello della partita collegata della candidatura alla presidenza della Regione. Giorgia Meloni dal palco di Milano ha ribadito ieri che Fratelli d'Italia non ritirerà Nello Musumeci e dunque – come aveva già detto La Russa agli alleati – chi sostiene Lagalla entra in una coalizione che ha come prospettiva anche il bis dell'attuale presidente della Regione. Ma oggi la Lega ha cercato in tutti i modi di sganciare questa pregiudiziale dalla trattativa: “ In Sicilia c'è un centrodestra diviso in due, tre, quattro, cinque parti. Sto lavorando per l'unità – ha detto Matteo Salvini -. C'è tempo, perché in Sicilia si vota a novembre. Siamo impegnati per ricomporre ma se su Musumeci i tre quarti della coalizione dicono no evidentemente c'è un problema. Io devo capire i no e devo ricomporre”. E poco fa anche il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, ha mandato un segnale alla Meloni: “ La Lega-Prima l'Italia si impegna per l'unità del centrodestra in tutta la Sicilia e lo ha già dimostrato nei fatti facendo un passo di lato a Palermo. E' fortemente auspicabile che l'accordo della coalizione venga raggiunto dai dirigenti locali, come chiesto con saggezza da Salvini: la Sicilia non merita di subire imposizioni dall'alto”.
In mancanza di un accordo, la soluzione è quella che a ora di pranzo Maurizio Gasparri ha profetizzato da Roma partecipando alla trasmissione Un giorno da pecora: “In Sicilia stanno discutendo, per ora c'è Cascio candidato e resta candidatissimo”.

Oggi vertice, forse, decisivo per trovare la sintesi anche con Lagalla.  “A seguito delle interlocuzioni tra i candidati a sindaco per la città di Palermo Francesco Cascio, Roberto Lagalla e Totò Lentini, unitamente alle forze politiche del centro destra che li sostengono, è stato deciso di comune accordo di dare vita ad un incontro  per trovare, con spirito unitario, una sintesi ed addivenire ad una unica candidatura a sindaco” è scritto in una nota diffusa dai coordinatori regionali del partiti del centrodestra.

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