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Verso le Comunali a Palermo, sulla campagna arriva la «variante centrista»

Il coordinatore provinciale di Noi di Centro, Giovanni Di Trapani

«Un candidato di centro-centro» alle Comunali di Palermo per sparigliare e mandare all’aria i conti di chi prova a trovare una sintesi (e un nome unico) nelle coalizioni di centro-sinistra e centro-destra. La proposta arriva dalla neonata formazione politica Noi di Centro che fa capo a Clemente Mastella. L’analisi del coordinatore provinciale, l'ex assessore comunale Giovanni Di Trapani, parte dal recente sondaggio dell’istituto Noto per l'agenzia Italpress, secondo il quale il 33% dei palermitani ritiene che il prossimo sindaco sarà un candidato del centrodestra, il 16% del centrosinistra, il 10 del M5S, mentre la voce di maggioranza relativa è quella degli incerti, il 40%.

Il sondaggio, secondo Di Trapani, «omette di considerare che un eventuale candidato di "centro-centro" potrebbe essere non solo trasversale alle citate categorie, ma soprattutto intercettare i voti di chi oggi dice "non saprei" e domani non si reca alle urne. Ed è proprio il 40 per cento che in Italia ormai non vota alle Amministrative». A questa fetta di elettorato vuole rivolgersi chi rivendica un posto al centro dello scacchiere «perché all'interno di quel numero c'è un mondo, anche parte del nostro, deluso da una politica spesso distante ed incomprensibile», il tutto «sulla scorta del processo ormai in atto a livello nazionale di ricostruzione di un’area di centro moderata quale argine al populismo e al sovranismo».

A Palermo Di Trapani auspica pertanto «una riaggregazione, forse una federazione, di quelle forze politiche che prediligono la moderazione, il dialogo, il ritorno delle culture politiche dei partiti, il confronto, piuttosto che la politica urlata degli annunci senza seguito, del dirigismo tout court, dell'attacco dell'avversario fine a se stesso. È possibile recuperare quel segmento di società che non vota più? Che si sente moderata e in effetti lo è, ma che non è rappresentata appieno dalla politica, neanche da quella palermitana. Io credo di si, e non per la solita storiella che Palermo e la Sicilia sono stati sempre un laboratorio politico, ma perché Palermo negli ultimi anni caratterizzati dall'egemonia orlandiana, e prima da quella di Forza Italia, non ha da tempo un sindaco di estrazione centrista. Una figura, auspico, che non sia di destra-centro o di sinistra-centro, se mi si consente la battuta, ma per l'appunto di centro e basta, libera da estremismi ideologici, gradita non solo alla costituenda coalizione che la sosterrà, ma anche all'intera città, al punto di vincere, anche al primo turno». Insomma, l’idea è quella di fare irrompere sulla campagna elettorale la «variante centrista», come la chiama Di Trapani nel suo comunicato. Che non cita più, come fatto nei giorni scorsi, la candidatura Faraone.

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