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Palermo, agguato allo Sperone con un morto e un ferito: si segue la pista dello spaccio di droga

La vittima è Giancarlo Romano, 37 anni. Trasportato in ospedale Alessio Caruso, 29 anni. Non si esclude che a sparare sia stata una terza persona

Si torna a sparare a Palermo: un uomo è morto e un altro è rimasto gravemente ferito allo Sperone. La vittima è Giancarlo Romano, 37 anni. È successo in una traversa di via XXVII Maggio, a poca distanza da corso dei Mille. Tutta la zona è subito stata presidiata dalle forze dell'ordine, sul posto sono arrivati anche i sanitari del 118 che hanno trasportato il ferito, Alessio Caruso, 29 anni, all'ospedale Buccheri La Ferla. È stato raggiunto dai colpi di pistola soprattutto all'addome e per lui è stato necessario un delicato intervento chirurgico. In via XXVII maggio anche il medico legale che ha eseguito una prima ispezione cadaverica.

L'area, in cui si è creata molta tensione e sono arrivati gli amici e i familiari della vittima, è anche stata sorvolata da un elicottero. Molti parenti del ferito hanno raggiunto il pronto soccorso, pure in questo caso presidiato dalla polizia, che non esclude che sia stata una terza persona a impugnare la pistola che ha fatto fuoco. Tra le piste seguite dalla squadra mobile che conduce le indagini, c'è quella dei contrasti tra organizzazioni criminali che si contendono la piazza dello spaccio: lo Sperone è tra i quartieri in cui i pusher sono più presenti, come dimostrano le ultime operazioni delle forze dell'ordine.

Dagli ultimi blitz sono emersi scenari preoccupanti. Nel quartiere si spaccia davanti ai bambini, le cessioni della droga - dalla cocaina, all'hashish, al crack - sono centinaia nel giro di pochi minuti, effettuate anche da spacciatori minorenni. Un business da milioni di euro, spesso legato ad ambienti mafiosi. Gli investigatori dovranno adesso accertare se è proprio questo il contesto in cui è maturata la sparatoria dello Sperone in cui è morto Romano. Il suo nome, infatti, si troverebbe già in alcune informative degli investigatori in ambienti legati a Cosa nostra.

 

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