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Ad Altavilla l'addio alle vittime della strage, il parroco: «Vite spezzate con crudeltà inimmaginabile». VIDEO

Le parole di don Salvo Priola durante la cerimonia che si è tenuta nella camera ardente per Kevin ed Emmanuel. I feretri sono poi stati trasferiti nella camera mortuaria del cimitero

«Perché un cristiano possa dirsi tale, deve sempre avere il crisma del dono della propria vita per la vita degli altri. Per questo non possiamo riconoscere in alcun modo in ciò che è accaduto nulla di cristiano. Qui non c’è stato un dono di vita, ma una sottrazione». Così, don Salvo Priola, parroco della comunità di Altavilla Milicia, ha aperto la celebrazione funebre per Kevin, Emmanuel ed Antonella Salamone, vittime dell’esorcismo di Altavilla. La veglia si è tenuta nella camera ardente che questa mattina è stata allestita nel plesso Zucchetto, bene confiscato alla mafia ed ora polo tecnico comunale del paese.

Tutta la comunità del paese si è stretta intorno alla famiglia di Antonella: già dalle prime ore pomeridiane, i feretri erano circondati dai tantissimi ragazzi ex compagni di scuola di Kevin che hanno voluto salutare l’amico per un ultima volta. Lacrime e sgomento disegnavano i volti dell’intera comunità che si è poi riunita in preghiera. Un rito istituzionale che ha rispettato le confessioni della famiglia Salomone, evangelista.

«Sottrazione della vita nelle forme più crudeli - ha sottolineato don Priola - e inimmaginabili per la fantasia più fervida che possa esserci tra di noi. In questo momento dobbiamo ravvivare il timore di Dio che è amore, non paura: dobbiamo rifiutare chi bussa alla nostra porta offrendo un vangelo che non conosciamo, perché i risvolti possono essere imprevedibili». Parole che scorrono tra le lacrime dei presenti, che a stento riescono a trattenere la commozione e la rabbia per ciò che si è abbattuto sulla famiglia Barreca.

Commosso anche il sindaco Pino Virga, affiancato dal primo cittadino di Aragona, paese di origine della famiglia Salomone: «Kevin ed Emmanuel avevano sogni, aspirazioni, passioni. Che sono state strappate barbaramente anche ad opera da chi avrebbe dovuto rappresentare un porto sicuro per loro (il padre Giovanni Barreca, ndr), che aveva giurato anche di amare Antonella. Io provo strano nel pensare ad Emmanuel che non poteva chiamare «papà» in quel momento, perché anche suo padre era carnefice. Siamo tutti sconvolti e addolorati: questa è Altavilla, che piange prega e soffre per quanto è accaduto».

I feretri trasferiti in camera mortuaria

Dopo la cerimonia, i feretri di Emmanuel e Kevin sono stati portati al cimitero, in camera mortuaria. Hanno lasciato la sala consiliare e si trovano nel deposito dell’area cimiteriale in attesa della tumulazione che avverrà nei prossimi giorni. I resti della madre sono ancora all’istituto di medicina legale del Policlinico, dove saranno eseguiti ulteriori esami. Le tumulazione delle salme avverranno a carico del Comune di Altavilla Milicia. Un altro momento di preghiera sarà organizzato in Comune quando anche le spoglie della donna torneranno in paese. La mamma verrà sepolta accanto ai figli.

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