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La strage di Altavilla, un nuovo legale per la coppia in carcere: in programma un incontro

«Una vicenda terribile su cui bisogna chiarire innanzitutto i ruoli. Prima di ogni dichiarazione, attendo di parlare con i miei assistiti», dice l’avvocato Rocca

Massimo Carandente e Sabrina Fina

In programma domani (21 febbraio) l’incontro, nel carcere Pagliarelli di Palermo, dell’avvocato Marco Rocca con i suoi assistiti, Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia di conviventi accusati di avere partecipato al delitto nella villetta di Altavilla Milicia dove sono stati uccisi Antonella Salamone e i due figli Emanuel di 5 anni e Kevin di 16. L’avvocato Rocca incontrerà certamente Sabrina Fina, con la quale ha fissato già un colloquio. Per il compagno Massimo Carandente attende ancora che la nomina venga registrata.

«Ho fatto richiesta di incontrare tutti e due i miei assistiti - dice l’avvocato - e attendo comunicazioni. Sono stato nominato da Fina perché conosco il fratello, che ha collaborato con me quale esperto informatico. È stato lui a chiedermi di difendere la sorella, una volta che il legale di Carandente ha rinunciato all’incarico».
Sulla tragedia, per esprimersi, attende di leggere le carte: «Al momento ho letto le ricostruzioni giornalistiche. Attendo di potere visionare tutti gli atti, di cui ho fatto richiesta, e poi potrò iniziare il mio lavoro - aggiunge l’avvocato -. Certo, una vicenda terribile su cui bisogna chiarire innanzitutto i ruoli. Prima di ogni dichiarazione, attendo di parlare con i miei assistiti».

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