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Le risse in discoteca a Palermo, Confcommercio: «È criminalità organizzata»

Incontro con la prefettura: «Gli imprenditori del settore sono vittime di questi episodi di delinquenza di fronte ai quali occorre trovare adeguate contromisure»

Patrizia Di Dio

Le risse in discoteca a Palermo non sono frutto del caso. Ne è certa Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo, che ha esternato le proprie preoccupazioni alla prefettura. «Non vogliamo creare allarmismo - commenta - ma la situazione richiede un supplemento di impegno da parte di tutti per evitare che possa ulteriormente degenerare. Gli episodi che si sono verificati spesso non sono casuali ma attribuibili ad atti di teppismo e di criminalità organizzata. Gli imprenditori del settore sono vittime di questi episodi di delinquenza di fronte ai quali occorre trovare adeguate contromisure».

I problemi della movida palermitana sono stati al centro di un incontro che si è svolto oggi, venerdì 21 ottobre, presenti, oltre a Patrizia Di Dio, il presidente del Silb (locali da ballo e discoteche), Vincenzo Grasso e il vice prefetto vicario Anna Aurora Colosimo. Un incontro urgente, chiesto da Confcommercio, alla luce dei gravi fatti di cronaca che si sono registrati nelle ultime settimane, come le risse davanti a due discoteche e l’aggressione al buttafuori.

«Siamo certi - aggiunge la leader di Confcommercio - che non mancano sensibilità e tempestività da parte della prefettura e delle forze dell’ordine: sui gravi fatti di cronaca avvenuti ci sono indagini serrate che porteranno alla identificazione dei responsabili e a riaffermare con forza la presenza dello Stato sul territorio. Siamo coesi, certi che lo sforzo comune in favore della legalità e della sicurezza darà risultati».

Il momento è davvero difficile e i gestori dei locali ci tengono a fare sentire la propria voce allarmata. «C'è la volontà di affrontare il problema con estrema urgenza e da ogni angolazione», dichiara Grasso. «Sono state ascoltate con grande attenzione le ragioni degli imprenditori - aggiunge - che vivono quotidianamente certe situazioni e che sono i primi ad essere interessati al rispetto delle regole. Purtroppo, molti dei miei colleghi, con i loro collaboratori, hanno subito vere e proprie minacce e intimidazioni: violenza, spesso anche fisica, che costringe le forze dell’ordine - alle quali va la nostra solidarietà - a fronteggiare situazioni oggettivamente critiche anche per loro, a tutela anche dell’incolumità degli utenti. Sarà un ulteriore elemento di garanzia di sicurezza anche la sottoscrizione del protocollo attuativo degli accordi tra Ministero degli Interni ed i rappresentanti della categoria dei gestori di discoteche, adottato già in diverse città italiane, che prevede tra l’altro norme specifiche in termini di sicurezza. È indispensabile che il protocollo venga recepito anche a Palermo e a tal proposito nei giorni scorsi abbiamo incontrato anche l’assessore comunale Forzinetti che si è detto favorevole».

Confcommercio Palermo aveva già sollecitato la costituzione di un tavolo tecnico con due note inviate dopo i fatti accaduti il primo ottobre al Pay One di via dei Nebrodi e dopo gli episodi di violenza verificatisi in altri due locali, il Fabric e il Country, nello scorso fine settimana. «Atti intollerabili di criminalità - conclude Patrizia Di Dio - con cui si vuole imporre la "legge del più forte", e gli imprenditori in questa situazione pagano un prezzo altissimo sia a livello economico che d’immagine. La sicurezza è un requisito essenziale per fare impresa».

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