Candidati ancora in corsa, ritirati, annunciati. La costellazione delle donne e gli uomini che aspirano a diventare sindaco di Palermo è varia. E tanti sono i nomi che compongono la lista.
Qualcuno si è defilato quasi subito, qualcuno nelle ultime ore, come due nomi eccellenti del calibro di Davide Faraone e Francesco Scoma. Schieramenti che sulla carta sarebbero opposti ma che poi finiscono con il convergere e ragioni diverse. "Un passo di lato", lo ha definito il diretto interessato, quello di Faraone: il suo nome era stato presentato da Matteo Renzi alla Leopolda con largo anticipo. Oggi il presidente di Italia Viva al Senato, con un post su Facebook, ha espresso il suo appoggio a Roberto Lagalla, il candidato dell'Udc, ex rettore dell'Università di Palermo e fino a pochi giorni fa assessore regionale all'Istruzione nel governo Musumeci, carica lasciata proprio per potere portare avanti la propria corsa a Palazzo delle Aquile.
Scoma, parlamentare della Lega, doveva esserci proprio per il partito di Matteo Salvini ma dopo l'annuncio del ticket con Forza Italia ha deciso di lasciar perdere: resta l'alleanza con i berlusconiani ma il suo nome non figurerà. Resta invece Francesco Cascio, il candidato fortemente voluto da Gianfranco Miccichè che si appella agli alleati: "Ritengo che ci possano ancora essere le condizioni per costruire una coalizione sperando di ridurre il numero dei candidati nel centrodestra. Se arriveremo in ordine sparso vedremo chi arriverà al ballottaggio".
L'apparentamento Forza Italia-Lega lascia fuori Fratelli d'Italia e il nome scelto da Giorgia Meloni per Palermo, ovvero Carolina Varchi che il 15 marzo, in occasione della sua presentazione ai giornalisti aveva esordito con un: "Siamo in campo per tenere unito il centrodestra". Obiettivo, pare, non andato a buon fine, almeno fino a questo momento. Tanto che Fdi in una nota critica l'intesa tra Lega e Fi: "Non ci resta che auspicare un intervento diretto di Silvio Berlusconi che - complice la Pasqua - non siamo certi sia stato reso partecipe delle ultime scelte del partito siciliano".
Nel panorama frastagliato del centrodestra fra i nomi (sono quindi in tutto 5) spuntano anche quello di Francesca Donato, europarlamentare ex leghista e no vax, e di Totò Lentini, capogruppo all’Ars dei Popolari e Autonomisti, che si è presentato alla città, supportato alle prossime elezioni del 12 giugno da due liste «Alleanza per Palermo» e «Palermo città europea», con l'ex presidente della Regione e leader autonomista Raffaele Lombardo.
Dopo un tiro alla fune tutto interno ai partiti del centrosinistra (M5S compreso) il candidato dello schieramento è Franco Miceli, presidente nazionale dell'Ordine degli architetti in carica, segretario del Pci palermitano alla fine degli anni Ottanta e assessore ai Lavori pubblici con Leoluca Orlando fra il 1998 e il 2000.
A Miceli ha garantito il proprio appoggio Alberto Mangano un altro architetto "prestato" alla politica, ex assessore ed ex consigliere comunale che hai deciso di fermarsi dopo avere raccolto oltre 300 firme di medici, professori universitari, scrittori, registi, politici e giornalisti che lo avevano invitato a candidarsi come sindaco del capoluogo siciliano. Sarà con il candidato del centrosinistra anche Mariangela Di Gangi, presidente del Laboratorio Zen Insieme, che dopo un passo avanti ne ha fatti due indietro, annunciando che non si candiderà né come sindaco né al consiglio comunale per dare "l'impegno massimo per la campagna elettorale di Franco Miceli".
Fabrizio Ferrandelli ci ritenta. Questa volta è sostenuto da +Europa e Azione che vuol dire da Emma Bonino, che è arrivata a Palermo per tenere a battesimo il candidato, e l'ex ministro nel governo Renzi Carlo Calenda, campione di voti alle Europee con il Pd che poi ha lasciato.
"Il mio voto libero, sei Tu" è lo slogan con cui Rita Barbera, ex direttrice del carcere Ucciardone di Palermo, ha aperto nel parco di Villa Tasca il suo primo incontro pubblico con la cittadinanza. Altro candidato indipendente è Ciro Lomonte, anche lui architetto e anche lui non nuovo alla corsa a Palazzo delle Aquile, appoggiato da Popolo della Famiglia, Italexit e Siciliani Liberi (che daranno vita a un'unica lista per le comunali).
Giuseppe Catalano, l'ultimo architetto del gruppo, correrà nella lista Forza Palermo, che fa riferimento all’omonimo movimento civico che punta sul decentramento e sul ruolo delle Circoscrizioni nel percorso di ricostruzione della città. Ad appoggiare la candidatura, anche il Movimento Siciliano d’Azione, che condivide con Forza Palermo il progetto elettorale e il programma.
Fra chi ha interrotto (praticamente subito la propria corsa) Francesco Greco, ex presidente dell'Ordine degli avvocati di Palermo, e il deputato all'Ars del M5s Giampiero Trizzino.
Caricamento commenti
Commenta la notizia