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Amministrative, Emma Bonino: «Con Ferrandelli Palermo porta dell'Europa nel Mediterraneo»

Fabrizio Ferrandelli e Benedetto Della Vedova

«Palermo deve diventare la porta d’Europa nel Mediterraneo. Per questo, a sostegno di Fabrizio Ferrandelli, metto a disposizione la mia storia e il mio impegno affinché le risorse europee del Pnrr portino lavoro e sviluppo al capoluogo siciliano. Devono essere opportunità, non l'ennesima delusione». Lo ha detto la senatrice Emma Bonino, intervenendo alla kermesse «Rompiamo il sistema», promossa da Più Europa a sostegno della candidatura di Fabrizio Ferrandelli a sindaco di Palermo, che si è svolta oggi al Multisala Politeama.

«Noi siamo gli unici - ha detto Ferrandelli - con la schiena dritta e le mani libere. Abbiamo detto, e lo ribadisco con forza oggi, no agli inciuci e agli accordi sottobanco poco chiari. Noi siamo in campo con concretezza, chiarezza e competenza. Si sta creando un movimento popolare forte, fatto soprattutto di giovani, che vogliono rompere il sistema che ha bloccato il futuro. Possiamo tornare liberi: siamo gli unici senza potentati politici alle spalle, senza interessi opachi che vogliono mettere le mani sulla città. Sono pronto per amministrare la città. Insieme a chi ci sostiene abbiamo 15 anni di ascolto sul territorio. Grazie al contributo delle reti sociali, di imprenditori e di cittadini liberi, abbiamo le risposte e le soluzioni alle tante criticità di questa città. Noi siamo l'unica garanzia di governabilità per Palermo».

Ieri, a sostegno di Ferrandelli, era arrivato a Palermo Benedetto Della Vedova, segretario di + Europa. Per Della Vedova, la scelta di far correre Ferrandelli è il frutto di un percorso politico innovativo. «Grazie a Fabrizio Ferrandelli - è stata l’analisi di Della Vedova - siamo riusciti a mettere a frutto due elementi. Il primo è un elemento politico nazionale: + Europa ed Azione hanno scelto di unirsi in una federazione per avere una prospettiva verso le prossime elezioni politiche. Con le diversità che ci caratterizzano abbiamo deciso di metterci assieme, mentre tutti gli altri si dividono». Per Della Vedova la cifra simbolica è sempre nel segno dell’europeismo: mai come ora, spiega il sottosegretario agli Esteri, «serve una forza liberaldemocratica ed europeista, serve un progetto politico che segni le distinzioni tra i sovranisti antieuropei e i populisti».

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