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Elezioni a Palermo, Miceli si presenta alla città: ora pensiamo al futuro

"E' finita una fase della storia di Palermo, ha esaurito la sua spinta propulsiva. Adesso è bene che altre forze prendano in mano questa bandiera del progresso della città le cui migliori energie sono sopratutto le donne i giovani". Così il candidato sindaco di Palermo dell’area progressista Francesco Miceli,  all’apertura della campagna elettorale oggi pomeriggio a villa Filippina, nel capoluogo siciliano. Miceli è appoggiato dal Partito democratico, M5s, Sinistra civica ecologista e il movimento Avanti Insieme. «Sono stato proposto da una compagine di governo - ha aggiunto - ma ho ricercato e ho ottenuto il massimo di autonomia e indipendenza, mettendo insieme le forze del centrosinistra e di progresso di questa città e le associazioni civiche. Ecco - ha ribadito - ora occorre pensare al futuro senza stare con lo sguardo rivolto all’indietro».

«Sarà il centrodestra a decidere quale candidato mettere in campo. Non ho capito però da cosa dipende questa divisione: sulle idee per la città, sul modo di governare, su come affrontare il nodo dei servizi? No, mi pare solo che ci sia in atto uno scontro per il potere, ma ciò ci dà maggiori chance di vittoria», ha continuato parlando della spaccatura all’interno del centrodestra che al momento vede in campo cinque possibili candidati per lo scranno più alto di Palazzo delle Aquile. «Si stanno occupando altro, di accordi di potere - ha ribadito - la differenza tra noi e loro è proprio questa: noi siamo arrivati a un momento di unità tra le forze progressiste sulla base di una idea che stiamo portando avanti e che approfondiremo con un programma partecipato. Noi ci occupiamo dei problemi di Palermo, no di 'politicismo'».

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