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Palermo, il Banco Alimentare: «Le associazioni non devono chiedere nulla ai poveri, nemmeno un’offerta libera»

Intervista al presidente per la Sicilia occidentale, Santo Giordano: «Se un’associazione non è in grado di sostenere queste spese non deve sottoscrivere la convenzione con noi. Certamente non deve pagare chi ha bisogno di ricevere assistenza»

«Obiettivo del Banco Alimentare è assistere coloro che vivono in uno stato di indigenza ed emarginazione e quando scopriamo che ci sono associazioni che non rispettano l'accordo, sulle spalle della povera gente, proviamo grande rammarico. E sospendiamo con loro ogni tipo di collaborazione». A manifestare la sua indignazione nei confronti di chi strumentalizza gli aiuti europei per ricavare un vantaggio personale è il presidente del Banco Alimentare Sicilia Occidentale, Santo Giordano.

«Ricevete spesso segnalazioni di questo tipo, presidente? Come agite di conseguenza?

«Arrivano spesso segnalazioni di questo tipo, molte volte infondate, altre volte, più di rado, invece, sono veritiere e interveniamo con revoche o sospensioni della convenzione. Abbiamo saputo che alcune associazioni lasciano un cestino per ricevere un’offerta libera. Un prezzo fisso è invece ben altra cosa. In entrambi i casi noi non siamo d’accordo. E se non tolleriamo l’offerta libera, figuriamoci un contributo oneroso annuale. Ricordiamo che i partner che hanno convenzione con noi hanno autonomia amministrativa, gestionale e giuridica. A noi interessa che distribuiscano i generi alimentari a coloro che hanno bisogno di aiuto sul territorio, ma devono garantire sempre la gratuità dei prodotti».

«Come fate a raccogliere quantità così grandi di alimenti?»

Recuperiamo i prodotti dagli aiuti europei, fondamentalmente, ma anche dalla grande distribuzione che ci fornisce prodotti fuori dal mercato ma integri e in buone condizioni. Poi dai privati, che vogliono dare una mano. Noi li distribuiamo alle associazioni e alle altre realtà sociali che operano a sostegno di chi ha bisogno».

Il contributo richiesto viene giustificato per pagare le spese di gestione dell’associazione...

«Se un’associazione non è in grado di sostenere queste spese non deve sottoscrivere la convenzione con noi e non può prendersi la responsabilità di questo impegno. Queste spese non possono essere pagate da chi ha bisogno di ricevere assistenza».

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