
Mentre il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani a Palazzo d’Orleans si metteva in posa con i 12 assessori, auspicando «unità e compattezza per affrontare problemi da far tremare i polsi» a poche centinaia di metri - a Palazzo Reale, sede dell'Assemblea regionale siciliana - la maggioranza di centrodestra mostrava senza filtri il proprio disfacimento. Al punto che alla prima votazione per i 2 vice presidenti dell’Ars i partiti a sostegno di Schifani si sono fermati a 32 consensi contro i 35 dell’opposizione. La maggioranza non c’è, vittima di franchi tiratori e malpancisti.
Fratelli d’Italia è una polveriera. Effetto della nomina ad assessore in extremis di Francesco Scarpinato ed Elena Pagana (moglie dell’ex assessore Ruggero Razza) al posto di due big: Giusi Savarino e Giorgio Assenza.
Il clima è tesissimo. La Pagana appare a Palazzo d’Orleans e poi non si vede più: neanche una «vasca» alla bouvette. Protetta da un cordone di fedelissimi che la sottraggono a fotografi, giornalisti ma anche a compagni di partito. La si vedrà solo sui social, mentre all’assessorato al Territorio riceve le consegne da Toto Cordaro.
La Savarino salta perfino la cerimonia del giuramento in aula degli assessori. Poi anche lei resta dietro le quinte. Nella stanza di Giorgio Assenza a intermittenza entrano tutti gli scontenti del partito. Assenza alla bouvette si fa vedere, e smonta la tesi dell’uscita dal partito: «Fra un po’ metto sui social la foto di me a 15 anni con la bandiera del Msi e la foto di Almirante». Però nascondere tutto il resto è impossibile anche per Assenza: «Musumeci? Non lo sento da qualche giorno. L’ultima volta mi ha detto che tanto i nostri avversari non mi avrebbero fatto arrivare all’assessorato. E a quel punto lui ha puntato sulla Pagana». E mentre lo racconta ad Assenza sfugge una risata.
La corrente musumeciana è disintegrata, l’ex presidente accusato di aver lavorato contro i big in favore del delfino Razza. I rapporti con chi nella scorsa legislatura gli è stato al fianco sono interrotti: con la Savarino l’attuale ministro ha scambiato solo qualche sms nel quale ha provato a giustificare la scelta, a dire che non dipende solo da lui. Ricevendo una gelida risposta: «Sono delusa e amareggiata». Assenza e la Savarino hanno rifiutato «poltrone di compensazione» nel Consiglio di presidenza dell’Ars.
La pattuglia di Fratelli d’Italia non si vede per tutto il giorno nei corridoi dell’Ars, tutti chiusi nelle stanze del gruppo per rispettare l’ordine di non prestarsi a polemiche. A taccuini chiusi sono in tanti a mostrare timore per «l’ordine e la disciplina» con cui il partito ha gestito la fase della formazione della giunta. Alla bouvette c’è solo l’area degli storici ex An: si rivede Nino Lo Presti, con lui Marcello Tricoli. Ci sono il fratello, Fabrizio, e gli amici di Scarpinato, l’ala vincente di questa sfida interna all’ex monolite meloniano. Il fratello Fabrizio si avvicina ai cronisti: «Nel curriculum dell’assessore avete dimenticato di segnalare che lui ha fatto 11 missioni di guerra. E che è un graduato dell’esercito».
Fratelli d’Italia non si riunisce. Il dibattito è spento. E così in questa fase Schifani non trova al suo fianco il principale alleato. Il presidente in conferenza stampa poche ore prima non si era sottratto alle domande sulle spaccature frutto della formazione della giunta: «Ci sono stati momenti delicati relativamente a indicazioni che mi ero dato. Ma quando il gruppo parlamentare principale, FdI, ha deciso di aderire alla scelta del partito nazionale di inserire degli esterni non ho potuto fare altro».
Il presidente vorrebbe guardare avanti e per questo detta l’agenda del futuro prossimo: «Ai primi di dicembre dovremo rispondere alla Corte dei Conti che ha sollevato obiezioni per un miliardo sul rendiconto del 2020. Poi dovremo lavorare per accelerare la spesa dei fondi europei e di quelli del Pnrr. Dovremo predisporre il bilancio 2023 e risolvere le tante emergenze che sono scoppiate negli ultimi mesi». Schifani parla di «sfide da far tremare i polsi». Per le quali servirà «una maggioranza compatta».
Che invece alla prima prova d’aula va immediatamente sotto. C’era da eleggere i due vicepresidenti dell’Ars e la candidata del centrodestra, la forzista schifaniana Luisa Lantieri, si è fermata a 32 consensi quando sulla carta ne avrebbe potuto incassare 39. Il candidato dell’opposizione, Nuccio Di Paola, ha superato quello della maggioranza arrivando a 35 voti in suo favore. E avrebbe potuto fare di più, perché mancavano due deputati miccicheiani - Nicola D’Agostino e Tommaso Calderone - che sicuramente non avrebbero votato per la Lantieri.
I franchi tiratori dunque non sono solo in Forza Italia (ieri Micciché aveva al suo arco solo 2 frecce) ma anche in FdI e in altre aree della maggioranza. Solo Totò Cuffaro detta un comunicato per dichiarare fedeltà alla linea Schifani e per anticipare che il suo assessore, Andrea Messina (Enti Locali), lavorerà per riportare in vita le Province e fare in modo che i presidenti siano eletti dal popolo. Da parte di Cateno De Luca invece questa volta non sono arrivati aiutini alla maggioranza. Il vulcanico ex sindaco di Messina è tornato a vestire i panni del rivoluzionario.

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

19 Commenti
PINUZZU
17/11/2022 15:25
E poi dicono che non sono attaccati alla poltrona. E' tutto e solo un problema di poltrone. Il primo obbiettivo è quello di ripristinare le province. Così ci saranno altre poltrone, altre elezione.... altro magna magna. E noi ci crediamo..................
giovanbattista perasso
17/11/2022 17:31
noi li abbiamo votati e adesso dobbiamo goderceli
Gaetano50
17/11/2022 18:37
Hai pienamente ragione, ai signori onorevoli !!!!!! gli servono solo i ricchi stipendi e le calde poltrone per il resto la Sicilia può e deve rimanere indietro in modo tale che le persone ci vadano dietro come pecore.
Ibis et reibis
18/11/2022 13:37
Più che attaccati, direi saldati!
Max
17/11/2022 15:28
È una vergogna come ognuno di qualsiasi credo politico specialmente in Sicilia pensi solo ad occupare poltrone ed essere fuori dalla realtà dei bisogni della gente
Giorgio V
17/11/2022 19:04
Il popolo siciliano merita questo grande casino ... non abbiamo futuro ...
Indignato
17/11/2022 15:55
Va sarbati...sn rientrati gli anni 90....Siciliani ricordatevi di questi soggetti che avete votato. Sono più giovani, ma i Pupari sono alla finestra.
Nino
17/11/2022 16:03
E Miccichè gongola. Voleva proprio arrivare a tenere sotto scacco la maggioranza anche se guidata dal suo amico e compagno di partito Schifani. Ma D'Artagnan alias Miccichè non.guarda in faccia a nessuno . Se non.prevalgono egocentrismo e megalomania è pronto a mettere a rischio tutta la coalizione.Deve intervenire Berlusconi. Questa minaccia continua questa mina vagante dev'essere disinnescata ne vale la continuità del centro destra . Ha causato già troppi danni.
Enribau
17/11/2022 18:43
il problema è Miccichè, peccatp che la gente continua a votarlo. Lui non vuole il bene della Sicilia e dei siciliani, lui vuole solo il suo bene etc. etc.
Giovanni
17/11/2022 16:07
Sia in campo regionale che in campo nazionale, quelli da temere sono i Forzisti! Sono sul filo del rasoio e possono esplodere da un momento all'altro facendo finire questo idillio del centrondestra unico e compatto!
Riflessioni
17/11/2022 16:24
La lezione che si può dare a questo genere di persone è quella di disertare le urne
Spirito Critico
17/11/2022 16:55
Spettacolo pietoso.
Turiddu
17/11/2022 17:08
Andatevene a casa!!! Per manifesta incapacità. Dopo 2 mesi ... è una vergogna per la Sicilia intera
Bigi
17/11/2022 17:18
Nulla di nuovo. Prima le poltrone, poi se resta tempo, un decimo, e sono magnanimo, delle innumerevoli promesse elettorali. Al riguardo e’ da qualche giorno che Salvini non parla del ponte sullo stretto, forse e’ troppo impegnato a dire e’ finita la pacchia riguardo ai migranti.
Salvatore
17/11/2022 17:54
"E' un graduato dell'esercito che ha fatto 11 missioni di guerra". Che tradotto vuol dire che è un maresciallo (neanche un ufficiale) che ha fatto 11 missioni di pace (non gratuite). Neanche se fosse un affermato professionista o un alto dirigenete pubblico. Basso profilo come si addice a questa politica mediocre.
Pietro
17/11/2022 18:22
L'ho detto, l'ho scritto e lo riscrivo, alla Regione Siciliana ci vuole una Commissione di personaggi non appartenenti alla Politica, ma persone che fanno parte della migliore imprenditoria Italiana, solo così non saranno legate a logiche di Partito ricattate da scambio di voti
Gigi
17/11/2022 18:36
Schifani e impresentabile . Vai a casa
Duke
17/11/2022 19:28
Si ricomincia... olè...
Steve
17/11/2022 19:32
Vi dovreste solo vergognare!
Steve
17/11/2022 19:38
Il fratello di Scarpinato dichiara che suo fratello ha fatto 11 missioni di guerra! Che significa che ha conseguito il diritto senza essere votato? Secondo me hanno dei problemi!
legalità
17/11/2022 21:18
OGNI POPOLO HA I GOVERNANTI CHE SI MERITA". Evidentemente il popolo siciliano, che li ha mandati al governo delle Regione Siciliana, si merita questi squallidi personaggi!!!
Bah
17/11/2022 21:43
Estrema destra vergognosa, dopo i danni di musumeci non sembra sia cambiato nulla.
Franco e Ciccio
17/11/2022 22:35
Sciuri, sciuri, sciuri di tuttu l’annu l’amuri ca mi dasti ti lu tornu.
Vito
18/11/2022 20:59
Ma tutti questi politici siciliani che pensano solo a aumentare di lo stipendio e non fanno nulla per la Sicilia siciliani ci dobbiamo vergognare votare queste persone sbloccate i soldi della comunità europea aprite lavori cari politici vergogna mi vergogno a essere Sicilino non per i l popolo siciliano ma per i politici che abbiamo votato vito