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Palermo, l'addizionale Irpef raddoppia: riequilibrio dei conti di lacrime e sangue

Dopo una maratona di tre giorni di maratona alla fine arriva il sì al piano di riequilibrio di lacrime e sangue che consente il raddoppio dell'addizionale Irpef. Il sindaco, Leoluca Orlando, il suo vice Fabio Giambrone e l'assessore al Bilancio, Sergio Marino, rimangono presenti dall'inizio alla fine. Anche di notte, anche quando arriva l'alba. Poi si sospende e ieri di nuovo ai loro posti per difendere un provvedimento che consente di accedere a un maxiprestito da 475 milioni di euro in 20 anni.

In aula hanno fatto muro all'ipotesi Italia Viva, Azione, +Europa e Oso, in tutto undici consiglieri, ma i voti contrari alla fine sono stati solo 5. Il soccorso all’amministrazione è arrivato dal Movimento 5 Stelle che è andato sul sì.
Il grimaldello attraverso cui la maggioranza che sostiene il sindaco riesce a bucare le opposizioni è un atto con cui si strizza l'occhio al personale comunale assunto a tempo parziale, promettendo un aumento delle ore ma collegandolo strategicamente all'emendamento sull'Irpef che è il vero bottino da portare a casa (e vero pomo della discordia). La norma dà la facoltà ai ai Comuni che procedono al riequilibrio di superare il il limite massimo di prelievo rispetto all’attuale dello 0,8 per cento. E così nella delibera che contiene il piano è stato inserito il cosiddetto «emendamento Evola» che contiene la tabella con in nuovi valori dell'addizionale da applicare. Già da quest'anno (prelievo in busta paga dal 2023) l'incremento arriverà all'1,56 per cento con un gettito ulteriore di 49 milioni e mezzo; nel 2024 si arriverebbe a 1,7 il che garantirebbe introiti supplementari per circa 60 milioni; nel 2025 la curva dovrebbe scendere a 1,4, l'anno successivo a 1,2 e così via sino al 2040. Una stangata che si somma ad aumento di Tari, servizi cimiteriali, mense, piscina, concessioni. Si stima una stangata che a fine anno costerà almeno 600 euro supplementari.

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