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Palermo, il piano di riequilibrio precario: i fondi del Covid usati per sanare i conti

IL SINDACO LEOLUCA ORLANDO

Il piano di riequilibrio nemmeno è nato ed è già da cambiare. Parola di sindaco che va in Aula a spiegare il documento che dovrebbe rimettere in sesto in conti in 20 anni - attraverso il combinato disposto di misure di stabilità (aumento delle tasse e dei servizi) e di finanziamenti da parte dello Stato per circa 450 milioni di euro - ma ammette che ha bisogno di ritocchi. Aprendo anche alle opposizioni, accettando un tavolo tecnico che metta sul piatto gli elementi più controversi da riposizionare. La vendita della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto, la parte che riguarda il personale per il quale è previsto un aumento delle ore solo per le categorie superiori e una mancanza del turn over che porterebbe alla fine del percorso a cinquemila uomini e donne in servizio, mille in meno rispetto a oggi. Il che porterebbe al dissesto funzionale gli uffici che già oggi, specie quelli tecnici, non sono nelle condizioni di operare pienamente...

In aula qualche momento di nervosismo quando è emerso che i fondi per il sostegno alla pandemia (31 milioni nel 2021, 55 nel 2021) e 70 milioni a fondo perduto sganciati a inizio di anno sono serviti per tenere i conti in ordine, peraltro senza nemmeno potere chiudere il bilancio 2021.

Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Giancarlo Macaluso

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