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Palermo, in aula il piano di riequilibrio del Comune: scontro sul raddoppio Irpef

Dopo una notte di discussioni e di votazioni sui sub emendamenti al primo emendamento del piano di riequilibrio del comune di Palermo, con lavori finiti stamattina alle 8, l’aula ha ripreso i lavori per l’approvazione dell’atto che salverebbe l’ente dal default. Il termine scade a mezzanotte, anche se si guarda a una norma che permetterebbe ai comuni che hanno dichiarato il disequilibrio dei conti di non essere dichiarati falliti per i successivi due anni.
Il piano presentato dall’amministrazione è di lacrime e sangue: tra gli aumenti all’esame c’è anche il raddoppio dell’addizionale Irpef. Il pareggio dei conti avverrà in 20 anni, applicando politiche di austerità, condizioni necessarie affinché lo Stato conceda i previsti 425 milioni nel ventennio. Troppe tasse - secondo le opposizioni -, troppe incertezze, poche garanzie e soprattutto la vendita delle quote Gesap (la società che gestisce l’aeroporto di Palermo), in un momento certamente poco favorevole. «Le misure previste dal sindaco Leoluca Orlando sono persino peggiori rispetto a quelle della normativa ordinaria sul dissesto degli enti locali - sostiene il consigliere comunale dell’opposizione Fabrizio Ferrandelli di + Europa-. Non risolverebbero del tutto le criticità strutturali e le prossime quattro amministrazioni sarebbero vincolate prima di tutto al piano, poi ai controlli semestrali del ministero e quindi anche corresponsabili davanti alla Corte dei conti. Se il piano di riequilibrio verrà bocciato (così pensiamo di fare come opposizione) potremmo lasciare le mani libere alla prossima giunta che arriverà tra 3 mesi».
Oggi la ex maggioranza di Orlando conta su 10 consiglieri dei 40 che costituiscoo il Consiglio. Il nodo che potrebbe far cadere tutta l’impalcatura del piano di riequilibrio sta nell’articolo 1: il ritocco della percentuale dell’addizionale Irpef che passerebbe dallo 0,8% all’1,56% nel 2023, con un gettito pari a 49 mln e mezzo; nel 2024 si arriverebbe all’1,7% mentre probabilmente nel 2025 si scenderebbe all’1,4%, nel 2026 all’1,2%. Ma tanti consiglieri comunali nutrono dubbi sulla capacità di riscossione delle tasse e sul mantenimento delle previsioni.
Aumenterebbero anche Tari, servizi cimiteriali, mense e tutti i servizi a tariffa, come l’ingresso alla piscina comunale e agli impianti sportivi. Infine, nel piano di riequilibrio, sarebbe spuntata anche una tassa sui passeggeri di aerei e navi con destinazione Palermo.

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