«Palermo e il suo porto hanno scelto di giocare in attacco e non in difesa. Hanno scelto: noi abbiamo fatto la nostra parte e siamo pronti a ricevere chi varcherà questa soglia, aperta e non più enclave». Il nastro del Palermo Marina Yachting è stato tagliato. Il sogno è ormai realtà: dopo meno di due anni di lavori, il porto di Palermo si riapre al mare e lo fa creando servizi e rigenerando spazi, sottraendo al degrado un’area adesso definita «il quartiere d’acqua della città», come ha detto il presidente dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale Pasqualino Monti.
Per il taglio del nastro a Palermo è arrivato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; e poi il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini oltre al sindaco, Roberto Lagalla e al presidente della Regione, Renato Schifani. «Un passaggio epocale - ha detto Lagalla - che adesso volge uno sguardo orgoglioso al suo mare, dopo aver attraversato lunghi e non sempre felici ed innocenti decenni. Un vero e proprio processo di trasformazione urbana che recupera armonia con la città: il suo nuovo fronte a mare è aggregativo, produttivo, vivo». Il presidente Schifani ha invece sottolineato come «il porto di Palermo costituisce la sintesi di una città, della sua economia, del suo sviluppo e della formazione di maestranze. Essa - ha detto Schifani - è una rete di luoghi, di innesti e cuciture fra costa e il capoluogo. Quella che si inaugura oggi non è solo un'importante infrastruttura - ha continuato l’ex presidente del Senato - frutto di sinergia fra le istituzioni in cui la Regione Siciliana ha fatto la sua parte. Crediamo fortemente che l'Isola possa rafforzare il suo fulcro sul fronte dei trasporti. Soprattutto in un momento come questo nel quale il Mediterraneo deve affrontare una nuova crisi rappresentata dal conflitto in Israele. Stato a cui va tutta la nostra solidarietà. Quel che è certo - ha poi concluso - è che i siciliani potranno guardare a quest'area con rinnovata speranza per il futuro».
Intervenuto a margine della presentazione del nuovo molo trapezoidale, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha parlato delle manovre condotte a livello nazionale sul fronte dei lavori pubblici: «C’è un nuovo codice degli appalti, entrato in vigore il 1 luglio - ha detto - che non ha bloccato i lavori, anzi. Nei mesi estivi sono stati richiesti 100.000 identificativi per opere per un valore di 52 miliardi di euro. Serve coraggio per investire in opere pubbliche come il molo trapezoidale. Questo è un inno alla vita». Il misintro ha poi toccato il tema ponte sullo Stretto: «Abbiamo 65 miliardi di opere e li spenderemo tutti. Stiamo lavorando per realizzare i cantieri per il ponte sullo Stretto. Un diritto per milioni di siciliani ad essere collegati al resto d’Italia e dell’Europa. Il ponte - ha proseguito - si inserisce in un contesto da 17 miliardi di investimenti ferroviari finanziati in Sicilia. In Calabria c’è ne sono altri quindici. Aggiungo altri diciotto miliardi di euro per le autostrade, tutto per un complessivo ammontare da 65 miliardi di euro. E sono convinto che riusciremo a spenderli tutti».
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