
Tutto sarebbe nato in un piccolo bar vicino alla chiesa di Sferracavallo per un conto che un gruppetto seduto ai tavoli non avrebbe voluto pagare. La violenza dunque ancora una volta sarebbe esplosa per futili motivi. A raccontare è un testimone oculare della notte tra il 28 e il 29 settembre quando la festa patronale per San Cosma e Damiano stava per finire in tragedia.
«Eravamo seduti nel tavolino accanto a questo gruppetto - racconta un ragazzo che preferisce rimanere anonimo - il barista si è avvicinato a questi ragazzi e gli ha presentato il conto. Che però loro non volevano pagare».
È in quel momento che gli animi si sarebbero scaldati fino a quando i giovani non si sono alzati e hanno rovesciato il tavolo addosso all’uomo. A quel punto è scoppiato il caos: «Hanno iniziato a tirare tavolini e sedie - prosegue il ragazzo - noi ci siamo allontanati e abbiamo cercato di afferrare più bottiglie di vetro possibili per evitare che usassero anche queste come armi».
Il barista è stato colpito al naso con una testata da uno dei membri del gruppo. A quel punto l’uomo avrebbe preso dal bar un coltello da cucina, che avrebbe brandito per minacciare e cercare di allontanare i ragazzi, ferendone tre in modo superficiale.
Il gruppetto si sarebbe allontanato andando verso le giostre per poi ritornare pochi minuti dopo: «Uno di loro ha preso qualcosa da dietro i pantaloni, che poi abbiamo visto essere una pistola». A quel punto la fuga.
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