"Per colpa di certe persone non potrò più vivere. Non posterò per motivi privati e molto seri, ma io vi prometto che uscirò più forte di prima e vivrò la mia vita al meglio. Io non mi ritengo colpevole di nulla e molti di voi continuate a insultare sia su questo profilo che sull'altro. Può far male". Sullo sfondo di queste parole pubblicate su Tik Tok, il volto di Christian Maronia, uno dei sette indagati per lo stupro di una diciannovenne al Foro Italico.
Si tratta di post pubblicati nelle ultime ore, ma Maronia è in carcere, in custodia cautelare per violenza sessuale aggravata, si tratterebbe quindi di un profilo fake. Stamattina, inoltre, il 19enne è stato interrogato al palazzo di giustizia, accompagnato dalla polizia penitenziaria, ma il popolo dei social continua ad avere dei dubbi sul nuovo profilo creato in difesa di Maronia: "Sei davvero tu o qualche parente? Sei indifendibile, sappilo", scrive un utente. "Hai davvero la forza di postare, ballare e scrivere? Non sai quello che ti aspetta".
In un altro video in cui il ragazzo si esibisce sulle note di una canzone neomelodica in stile rap il messaggio dice: "Con che coraggio la gente insulta gli innocenti". Ad accompagnare la frase, due faccine che ridono. In realtà, lo stesso video era stato pubblicato sul profilo originale di Maronia il 10 settembre 2022, quindi qualcuno avrebbe "prelevato" quelle immagini per ripubblicarle sull'account falso, creato proprio dopo gli arresti del branco.
Si tratterebbe dunque di filmati rubati dall'altro profilo, in cui l'ultimo post risale alla fine di luglio. Post che scatenano rabbia e odio, ma tra i commentatori c'è anche chi difende i sette indagati. “Quando tutta Italia ti incolpa per una cosa privata, ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici. Me ne fotto proprio", si legge su uno degli ultimi video condivisi su Tik Tok dal profilo creato dopo gli arresti.
Ma quello di Maronia non è l'unico profilo creato ad hoc. Anche quello dell'indagato all'epoca dei fatti minorenne ha adesso una copia. "C'è qualche ragazza che stasera vuole uscire con noi?". La frase accompagna un filmato che il giovane aveva pubblicato lo scorso anno e che è stato ripescato da chi ha messo a punto il nuovo account. Anche in questo caso una valanga di insulti si legge tra i commenti. Deriva social non solo su Tik Tok: su Telegram i gruppi alla ricerca del video della violenza di gruppo sono ormai tre, uno ha più di novemila iscritti, tutti in attesa che all'orrore si aggiunga altro orrore.
Caricamento commenti
Commenta la notizia