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Il bimbo morto a Sharm, forse un'infezione non alimentare: i pm sentiranno i genitori

Al Policlinico

Dubbi e interrogativi continuano a circondare la morte del piccolo Andrea Mirabile, il bimbo di sei anni di Palermo deceduto a Sharm el Sheikh in seguito a quella che sembrava una intossicazione alimentare. Ma che a causare la tragedia sia stato il cibo è tutto da vedere e proprio per far luce sul giallo la Procura di Palermo, che oltre a quella egiziana indaga sul caso, sentirà nei prossimi giorni i genitori di Andrea, Rosalia Manosperti e Antonio Mirabile.

I pm, che per la convocazione della coppia attendono la celebrazione dei funerali del figlio, fissata per domattina - sabato 16 luglio - nella chiesa di San Basilio, vogliono ricostruire precisamente tutte le tappe della vacanza. A partire dai luoghi in cui sono stati - ci sarebbe stata ad esempio una gita in barca col bambino - fino ai locali frequentati e al cibo mangiato nel resort.

I Mirabile hanno raccontato di avere pranzato e cenato solo al Sultan Garden, l’albergo 5 stelle sulle rive del Mar Rosso, e mai fuori dalla struttura. Inoltre, la coppia ha precisato di avere spesso scelto il ristorante a la carte invece del buffet. Ma, secondo quanto accertato, nessun ospite del resort sarebbe stato male. Inoltre, a lasciare perplessi gli inquirenti sono i sintomi avvertiti prima da Andrea e poi dai genitori, che hanno escluso tuttavia di avere avuto dissenteria.

Antonio Mirabile, che nei giorni della morte del figlio era ricoverato in Rianimazione all’ospedale internazionale di Sharm, ha avuto gravi problemi renali. «Gli abbiamo diagnosticato una insufficienza renale e una infezione alle vie urinarie», dicono i medici del Policlinico di Palermo che lo hanno in cura da quando, con una aeroambulanza è stato trasferito nel capoluogo.
Una diagnosi che potrebbe fare ipotizzare una intossicazione «ambientale» o da contatto più che una intossicazione alimentare. L’uomo potrebbe lasciare l’ospedale per partecipare ai funerali del figlio, ma le sue condizioni continueranno a essere monitorate.

Sul corpo di Andrea sono state effettuate due autopsie; una a Sharm, subito dopo il decesso, una a Palermo. Per conoscere gli esiti degli esami egiziani, effettuati da un collegio di periti venuti da Suez, si dovrà attendere almeno un mese, anche se le autorità hanno assicurato che accelereranno i tempi. Ci vorrà del tempo anche per l’esame autoptico effettuato a Palermo perché i medici legali dovranno esaminare i campioni di tessuto prelevati dagli organi.

Andrea e la sua famiglia hanno cominciato a stare male venerdì primo luglio. Vomito e nausea che non passavano hanno spinto i genitori a rivolgersi alla guardia medica, che si trova vicino al resort. I sanitari li hanno dimessi dopo avere prescritto loro un farmaco contro le intossicazioni alimentari. Ma le condizioni del bambino e del padre non accennavano a migliorare e sabato Rosalia ha chiamato l’ambulanza. Andrea è morto prima di arrivare all’ospedale internazionale di Sharm, nonostante vari tentativi di rianimazione. Il padre è stato ricoverato per giorni in Rianimazione, tenuto in coma farmacologico.

L’intervento dell’ambasciata italiana al Cairo e del consolato, ai quali si era rivolta Rosalia Manosperti, chiedendo aiuto per potere rientrare presto in Italia, ha consentito il rientro della salma in tempi brevi e il trasferimento di Antonio Mirabile al Policlinico di Palermo. Ancora molto provati i genitori del bimbo. «La signora non parla neppure con i familiari», ha detto il loro legale, l’avvocato Gabriele Giambrone, che ha nominato suoi consulenti per l’esame autoptico.

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