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«Sì, toccavo i bimbi nelle parti intime», a Palermo confessa il finanziere Gianfranco Cascone

Il centro sportivo della guardia di finanza dove si sarebbero consumati gli abusi

Il finanziere confessa gli abusi sessuali. Il brigadiere Gianfranco Cascone, in carcere dallo scorso agosto, ha ammesso durante un interrogatorio con il pubblico ministero quasi tutti gli addebiti di cui viene accusato. Ha fatto qualche distinguo, che non sposta granché nella ricostruzione degli investigatori, ed ha raccontato cosa succedeva dentro il centro sportivo delle fiamme gialle di via Messina Marine, a Palermo.

Un lungo racconto, davanti ai suoi avvocati, che ha descritto l’incredibile serie di violenze avvenute in una struttura che doveva essere protetta e lontana dai pericoli della strada. Invece il pericolo era proprio lì dentro, a bordo del campo di calcetto, dove i bambini si allenavano agli ordini del «mister» Cascone. Il brigadiere ha fatto delle precisazioni, sostenendo che era lui a toccare i bambini nelle parti intime, mentre loro non lo avrebbero mai nemmeno sfiorato.

Ma cosa cambia? A quanto pare questa storiaccia andava avanti dalla scorsa primavera, quando nessuno dei genitori si era mai accorto di nulla. I piccoli non avevano parlato con loro, probabilmente circuiti dallo stesso finanziere che a tempo perso faceva l’allenatore della squadra di calcetto. E lui nel corso della confessione ha parlato proprio di questo, cercava di far intendere ai ragazzini, tutti al di sotto dei 12 anni, che era soltanto un gioco, un modo di stare insieme. In realtà avrebbe saputo perfettamente quello che stava facendo ed agli inquirenti ha indicato dove avvenivano i contatti ravvicinati con i ragazzini. Quasi sempre era la panchina a bordo del campo, lui li attirava vicino a sé e poi li toccava. L’arrestato ha cercato anche di dare spiegazioni di simili gesti, avrebbe sostenuto che stava attraversando un periodo di particolare stress emotivo a causa della separazione con la moglie.

Fino ad ora gli sono stati contestati sei abusi, non tutti però ammessi da Cascone. In un caso avrebbe negato alcun rapporto, ma restano gli altri cinque ed ora se n’è aggiunto un altro. E per questo si svolgerà un nuovo incidente probatorio. Si svolgerà venerdì 3 dicembre in un’aula speciale del nuovo palazzo di giustizia alla presenza del gip Nicola Aiello e del pm Giorgia Righi che conduce le indagini. Si tratta della seconda udienza del genere, la prima si era svolta il 20 ottobre e vi parteciparono sette bimbi tra i 9 ed i 12 anni, alcuni come parti lese, un paio come testimoni in grado però di fornire particolari importanti agli investigatori.

Uno di loro nel corso dell’esame ha detto che anche lui aveva dovuto subire le pesanti «attenzioni» del mister e dunque il numero delle presunte vittime è aumentato. Il piccolo ha detto che non ne aveva mai parlato perché non si era reso conto delle vere intenzioni dell’allenatore. Solo dopo il suo arresto, parlando con i genitori, ha realizzato che ciò che aveva subìto era assolutamente proibito, non si trattava affatto di uno scherzo innocente e anche il suo racconto è stato messo a verbale.

Per rendere queste dichiarazioni una vera e propria prova da utilizzare durante il processo, la pubblica accusa ha chiesto così lo svolgimento di un nuovo incidente probatorio nel quale adesso sarà sentito questo unico ragazzino che da testimone è diventato a sua volta parte lesa.

L’esame si terrà con le stesse modalità della volta precedente. Si svolgerà in un locale particolare, diviso in due. Da un parte il giudice con il piccolo accompagnato da uno psicologo, dall’altra parte della stanza, divisa con un muro, prenderanno posto il brigadiere Cascone, i suoi avvocati ed il pubblico ministero. L’udienza la volta scorsa è durata circa tre ore, i bimbi hanno ricostruito i fatti, come già erano stati descritti prima nell’ordinanza di custodia a carico del militare e poi nel rapporto investigativo redatto dagli agenti della squadra mobile. Questa volta però le dichiarazioni dei minorenni hanno avuto a tutti gli effetti il valore di prova, dato che sono state rese davanti al giudice per le indagini preliminare ed ai legali di Cascone e dunque in contraddittorio. Una vera e propria anticipazione del processo che il finanziere dovrà subire nei prossimi mesi.

La confessione del sottufficiale e adesso il nuovo incidente probatorio probabilmente chiuderanno il cerchio. Un’inchiesta nata lo scorso fine luglio dalla denuncia di una madre che si era accorta di qualcosa. Suo figlio non era più lo stesso, nervoso e irritabile, non voleva più andare in quel centro sportivo dove si sarebbe dovuto divertire e giocare. Invece qualcosa non quadrava e la mamma ha parlato a lungo con il figlio ed è saltata fuori una storia incredibile: il mister in divisa che molestava a ripetizione i ragazzini.

La prima segnalazione è arrivata alla squadra mobile, subito dopo sono scattati gli accertamenti, è stata verificata l’attendibilità del bimbo, è stato messo sotto controllo il telefono del finanziere e infine sono state piazzate delle telecamere nascoste nel centro sportivo delle fiamme gialle. Pochi giorni dopo proprio una di queste ha ripreso Cascone che dentro la piccola piscina gonfiabile, cercava più volte di afferrare uno dei bambini per farlo sedere sopra di lui. Un’azione ripetuta varie volte, fin quando sono arrivati i poliziotti e gli stessi finanzieri che hanno bloccato il brigadiere, arrestandolo in flagrante per violenza sessuale.

 

 

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