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Palermo, giovane rapinatore incastrato dalle telecamere e da un'impronta digitale

Una rapina messa a segno ed un'altra fallita per l'intervento dei dipendenti di un supermercato. Ha questo nel suo curriculum criminale il 20enne Salvatore Di Stefano, residente nel quartiere Noce arrestato dalla polizia. Un errore gli è stato fatale e così gli investigatori della sezione “Antirapina” della Squadra Mobile, insieme ai colleghi del Commissariato di P.S. “Zisa-Borgo Nuovo”, sono giunti al giovane.

Il 23 maggio del 2019, una nota radio diramata dalla Sala Operativa diffondeva la notizia della fuga di due giovani che avevano appena tentato di rapinare un supermercato in via Paolo Veronese. Uno dei due, poi arrestato in flagranza di reato dai poliziotti della Squadra Mobile, aveva puntato una pistola contro uno dei cassiere e lo aveva minacciato per farsi consegnare il denaro, mentre il complice era rimasto all’esterno a fare da “palo”, attendendolo a bordo di un ciclomotore.

I dipendenti avevano opposto resistenza e il giovane era fuggito, poi erano state chiamate le forze dell'ordine che, dopo ricerche erano giunte ad un 17enne. Fondamentali si erano rivelate le telecamere di video sorveglianza. Si vedevano bene i particolari dell’abbigliamento indossato da entrambi e il modello di pistola, poi rivelatasi giocattolo, ma utilizzata priva di tappo rosso per tentare di compiere la rapina.

La polizia, tra i vicoli della Zisa, ha notato uno scooter nero di grossa cilindrata utilizzato poco prima per la fuga, con a bordo due giovani, fortemente somigliante alle descrizioni dei testimoni e così è stato fermato il 17enne di corporatura robusta, come quello che si vedeva nelle immagini armato di pistola. Sottoposto a perquisizione, nel borsello è stata trovata proprio la pistola a salve usata durante l’assalto.

Dalle indagini gli investigatori hanno identificato Di Stefano, chiamato da tutti con il soprannome “Congo”, che era rimasto ad attenderlo all’esterno del market.

A Di Stefano, con la medesima ordinanza di custodia cautelare, è stata contestata anche una precedente rapina ai danni di una farmacia del quartiere Zisa, avvenuta il 12 febbraio del 2019. In quest'ultima occasione, tre giovani, con il volto travisato ed armati di pistola, minacciarono il titolare della farmacia puntandogli contro una pistola e si fecero consegnare un bottino di 300 euro.

Ad incastrare Di Stefano  è stata una sua grave leggerezza, l'avere sfiorato il bancone a mani nude. L'impronta si è rivelata fondamentale per le indagini.

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