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Mafia a Belmonte Mezzagno, un anno di sangue: Migliore ucciso con 11 colpi da un killer esperto

Foto di Valentino Sucato

Ucciso da un killer esperto. Le prime indagini dopo l'omicidio di mafia di questa mattina a Belmonte Mezzagno dicono già qualcosa. Il commerciante Agostino Alessandro Migliore, fratello di Giovanni, il boss arrestato nell'operazione "Cupola 2.0", è stato assassinato con undici colpi, sparati da una pistola semiautomatica.

Una mano esperta, secondo gli inquirenti, anche perchè tutti i colpi sarebbero andati a segno. L'assassino sarebbe arrivato a piedi e avrebbe atteso l'arrivo della vittima designata nascosto dietro alcune auto parcheggiate.

L'agguato è avvenuto in via Palmiro Togliatti, una strada stretta nel centro del paese; il commerciante, sorpreso dal killer mentre stava salendo sulla sua Audi 4, non ha avuto scampo.

Migliore gestiva un supermercato a Belmonte Mezzagno e stava andando al lavoro questa mattina intorno alle 5 quando è stato affrontato dal killer. Le indagini dei carabinieri vanno avanti. Il punto di partenza è stata la ricerca di possibili telecamere nella zona. Pochi mesi fa proprio le immagini della videosorveglianza ripresero un altro agguato: era il 2 dicembre scorso, quando due killer spararono in mezzo alla folla, nel corso principale del paese, per tentare di uccidere l'imprenditore edile Giuseppe Benigno che per miracolo riuscì a salvarsi.

Lo scorso 15 gennaio Benigno fu poi arrestato per associazione mafiosa in un blitz contro la famiglia di Belmonte Mezzagno. Con lui finì in manette anche Francesco Salvatore Tumminia, ritenuto nuovo capo dopo l'arresto di Filippo Bisconti.

LA FAIDA. A Belmonte ci sarebbero quattro famiglie in lotta per la conquista del potere. Dopo i recenti agguati, le indagini sulla mafia nel comune alle porte di Palermo, puntano su questa contesa. E nell'ambito della corsa al potere e dei nuovi assetti dopo l'arresto di Salvatore Francesco Tumminia, considerato il nuovo capo della cosca, potrebbe collocarsi l'agguato di oggi.

GLI AGGUATI. Oggi si è consumato il quarto episodio di sangue nel giro di un anno. Il primo risale al 10 gennaio 2019, quando fu ucciso Vincenzo Greco, genero del boss Casella; poi l'8 maggio, cadde vittima dei killer il commercialista Antonio Di Liberto, fratello dell'ex sindaco e cugino del pentito Bisconti. Il 2 dicembre scorso, il tentato omicidio a Giuseppe Benigno, arrestato poche settimane dopo.

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