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Droga a Palermo, così anche la mafia fa affari: 25 gli indagati al Borgo Vecchio

Una intercettazione nell'operazione antidroga "Push Away"

La mafia di Palermo dietro al business della droga a Borgo Vecchio. A provarlo c’è anche anche il fatto che uno dei maxi carichi di stupefacenti sarebbe stato consegnato da Danilo Ingarao, figlio di Nicola, il boss di Porta Nuova assassinato davanti al commissariato Zisa il 13 giugno del 2007.

Non solo, come scrive Sandra Figliuolo sul Giornale di Sicilia in edicola, a raccontare le dinamiche del mercato della droga nel quartiere è stato proprio l’ex boss di Borgo Vecchio e oggi collaboratore di giustizia Giuseppe Tantillo, il quale tra l’altro ha indicato sua sorella Giuseppa e suo cognato Antonio Micelli tra i personaggi di punta del business.

In poco più di un mese ai coniugi Miceli-Tantillo, in via Corselli, 12, infatti, sono stati recapitati quasi dodici chili e mezzo di hashish da smerciare. Affari d’oro per le 25 persone coinvolte nell’operazione «Push Away» con la quale ieri mattina è stata smantellata una vasta rete di spaccio nel quartiere.

In carcere nove indagati: Francesco Madonia, Domenica Ragusa, Antonio Miceli, Giuseppa Tantillo, Marco e Giovanni Trapani, Maurizio Fecarotta, Davide Melignano e Sebastiana Miceli, detta «Paola». Arresti domiciliari per altri 9: Domenico Lo Negro, Giuseppe Mangano, Giovanni Greco, Luigi Miceli, Guido e Lucio Benfante, Giovanni Tarallo, Gabriele Guardabasso e Giovanni Tantillo. Ci sono poi altri cinque indagati sottoposti alla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: Marco Lipari, Francesco Nucatolo, Fabio Cicchelli, Giovanna Madonia e Giuseppina La Barbera. Per altre due persone la Procura aveva chiesto l’applicazione di una misura cautelare che è stata però respinta dal giudice, risultano adesso indagate a piede libero: Giacomo Mangano e Salvatore Ballo Salhi.

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