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Palermo, il tribunale sblocca le quote societarie: più vicino il passaggio al City Group

Le quote del Palermo sono sbloccate e per l’ingresso del City Football Group, adesso, è solo questione di giorni. Il Tribunale di Catania ha accolto l’istanza presentata da Mirri, dando così disposizione per il dissequestro dei beni di Hera Hora, la società (in liquidazione) che controlla il club rosanero. Il sequestro riguardava le quote di Palermo Fc, per l’appunto, fino all’importo di 2,35 milioni di euro.

Mirri, assistito dai legali Mazzarella, Franchina e Cadelo, ha dato la disponibilità a versare tale somma per revocare le misure cautelari che avevano portato al «congelamento» di parte delle quote societarie. La querelle tra il presidente e l’ex socio Di Piazza, una volta sancito il dissequestro, non coinvolgerà più direttamente il club calcistico. Proseguirà, perché in ballo c’è un altro ricorso (stavolta presso il Tribunale di Palermo), ma dopo il provvedimento di ieri, c’è il via libera per il rientro di tutte le quote sotto il controllo di Hera Hora.

Un passaggio temporaneo; in primis perché la controllante è in liquidazione, ma soprattutto perché adesso si avvicina lo scadere del countdown per il closing col City Football Group. Le due parti erano giunte ad un accordo già prima che il giudice Giorgio Marino depositasse l’accoglimento dell’istanza di dissequestro, ma col rientro delle quote sotto il controllo dell’attuale proprietà, la cessione del pacchetto di maggioranza del Palermo non ha davvero più alcun tipo di ostacolo. Non è da escludere che si possa giungere ad una chiusura definitiva dell’operazione già nel weekend, ma per l’annuncio in pompa magna si resta indicativamente diretti verso i primi di luglio (se non proprio il primo luglio). Giusto il tempo di sbrigare gli ultimi dettagli burocratici, anche perché l’accordo è ormai raggiunto da tempo e sarebbe stato ufficializzato anche senza il dissequestro delle quote. È stato necessario attendere qualche giorno (l’udienza è stata il 6 giugno), ma da Catania è arrivato il semaforo verde per il rilascio della cauzione.

Con questo non scorrono i titoli di coda nella vicenda tra Mirri e Di Piazza, perché quest’ultimo ha presentato appello in merito alla valutazione del 40% - per cui si è avvalso del recesso - di Hera Hora, la società in cui la famiglia Mirri ha versato 9 milioni e l’italo-americano 6 per la «rinascita» dei rosanero dalla Serie D. Il perito Stefania Chiaruttini, nominato dalla presidentessa del Tribunale di Palermo, ha fornito una stima pari a 2,2 milioni di euro. Una versione contestata dai legali di Di Piazza, secondo cui il valore della quota di Italplaza Sports Llc (la società con sede negli Stati Uniti dell’immobiliarista) sarebbe pari a 11,9 milioni o, in subordine, a 10,1 milioni di euro. Dall’altro lato, sulla base della perizia svolta dal professor Claudio Sottoriva, per i legali di Mirri il rimborso da riconoscere a Di Piazza non supererebbe i 71.500 euro. Una divergenza che farà proseguire lo scontro in aula, con l’udienza in programma il 5 luglio, ma stavolta senza mettere in mezzo il Palermo Fc. Il club era stato coinvolto nel sequestro conservativo per 2,35 milioni poiché, di fatto, era l’unico bene di Hera Hora su cui esercitare tale misura. Adesso che è stata disposta la revoca del sequestro, il Palermo «esce» dalla contesa tra i due ex soci.

Un passo importante, ma non decisivo, per la conclusione dell’affare col City Football Group. A prescindere da ciò che sarebbe stato deciso dal tribunale etneo, l’intesa tra le parti era totale, con la holding dello sceicco Mansour che avrebbe comunque avuto in mano il pacchetto di maggioranza del club rosanero. Sulle cifre e sulle percentuali, si avranno certezze solo a giochi fatti.

Intanto, adesso, la strada è del tutto spianata per l’ingresso del Palermo nella «galassia» City. Lì dove si trovano Girona (Liga spagnola) e Troyes (Ligue 1 francese), in Europa, oltre ai belgi del Lommel (seconda divisione). Poi si passa al resto del mondo, tra Stati Uniti (New York City Fc), Australia (Melbourne City), Uruguay (Montevideo City Torque), India (Mumbay City), Cina (Schuan Juniu) e Giappone (Yokohama F. Marinos). Un network internazionale dal valore di circa 5 miliardi, con al suo interno finanziatori cinesi (China Media Capital Consortium con l’8,24%) e statunitensi (Silver Lake Capital col 14,54%) ad affiancare la controllante emiratina, Newton Investment and Development Llc. Una multinazionale del pallone, che si prepara ad accogliere il Palermo nel suo impero.

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