Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

L'omicidio di Teresa Spanò, il sindaco di Bagheria: «Dobbiamo stare vicini alla ragazza»

Una bravissima persona, una famiglia all'apparenza normalissima, una fine che nessuna si aspettava. Bagheria è sconvolta da quello che è successo in una casa del corso Butera, uno dei due assi principali del centro storico cittadino. Un'insegnante uccisa, Teresa Spanò, maestra elementare a Casteldaccia, di 55 anni. La figlia fermata per omicidio volontario, lei stessa, diciassettenne, rea confessa di fronte all'incalzare delle domande, dopo avere provato ad accreditare la tesi del suicidio della mamma. Una storia che lascia sgomenta la città, soprattutto quella fetta di città che conosceva l'insegnante Teresa.

«Conoscevo lei e conosco la ragazza, tutta la famiglia in effetti - dice Nino Carollo, che gestisce un panificio vicino al luogo del delitto -. La maestra Teresa era una bravissima persona, la conoscevo da quando sono nato, siamo della stessa zona. Tutte bravissime persone, fino a qualche giorno fa parlavamo del più e del meno. Anche la ragazza sembrava una a posto. Litigavano? Io non le ho mai sentite».

«Era cliente di mio fratello, la vedevo in negozio. Una persona pacata ma allegra, siamo tutti sconvolti. Nel quartiere ci conosciamo tutti, io la vedevo da sempre. Una persona a modo, la nostra famiglia è sconvolta, come tutta la zona del resto», dice Mariella Carollo.

Sconvolta anche Tiziana Violante: «Siamo veramente tutti sotto choc, a Bagheria non ci sono omicidi, se non rari - dice la ragazza -. Pensare una ragazza di 17 anni che uccide sua madre è assurdo, anche io sono giovane e non posso credere ad una cosa del genere».

Anche il sindaco di Bagheria, Filippo Tripoli, ha manifestato lo sgomento della città. «Esprimo il cordoglio - ha detto - di tutta la comunità. Quello che è successo a Bagheria è un dramma. C'è una donna morta, ma c'è anche un ragazza di 17 anni che se arriva a compiere un gesto simile manifesta solo tantissimo disagio. Adesso dobbiamo dare l’ultimo saluto ad un’insegnante conosciuta e apprezzata in paese anche per le sue attività sociali e in parrocchia, ma dobbiamo stare vicino alla ragazza. Senza esprimere giudizi sommari o puntare il dito contro».

 

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia