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La maestra uccisa dalla figlia a Bagheria forse stordita da farmaci, il dirigente della scuola: uno choc

«La scuola è sotto choc per quanto successo. La collega era una persona valida, e disponibilissima. Era la mia collaboratrice della presidenza. Era una persona molto discreta. Noi sapevamo che viveva per questa figlia. Non avevamo notizie di liti e di rapporti conflittuali. Io sono arrivato da poco, ma tanti colleghi che hanno lavorato con lei per anni sono davvero disorientati e molto colpiti da quanto successo». Lo afferma Giuseppe Carlino dirigente della scuola del Palermitano dove insegnava la donna uccisa ieri in casa a Bagheria dalla figlia di 17 anni.
«Io sono rientrato oggi dalle ferie per essere presente insieme agli altri professori per gestire quanto successo - aggiunge - e qui a scuola siamo sconvolti. Adesso parlerò con i docenti e cercheremo di capire cosa fare per ricordare la nostra collega».

Intanto, la ragazza ha trascorso la prima notte nel centro per i minori di Caltanissetta . Per comprendere cosa sia successo sarà decisivo l’esito dell’autopsia che dovrà accertare se l’insegnante abbia o meno ingerito una dose di tranquillanti eccessiva.

«È una tragedia che ci lascia sgomenti. È un dramma che colpisce nel profondo l’intera comunità bagherese» hanno dichiarato gli amministratori del Comune di Bagheria commentando la tragica notizia dell’uccisione dell’insegnante. «Esprimo il cordoglio di tutta la comunità - dice il sindaco Filippo Tripoli - Quello che è successo a Bagheria è un dramma. C’è una donna morta, ma c’è anche un ragazza di 17 anni che se arriva a compiere un gesto simile manifesta solo tantissimo disagio. Adesso dobbiamo dare l’ultimo saluto ad un’insegnante conosciuta e apprezzata in paese anche per le sue attività sociali e in parrocchia, ma dobbiamo stare vicino alla ragazza. Senza esprimere giudizi sommari o puntarle il dito contro».

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