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Palermo, la mafia e la stretta del questore Laricchia sulle processioni: «Niente più inchini»

Fa un bilancio dell’anno che si sta chiudendo, il questore Leopoldo Laricchia e un auspicio per il 2023 a tutta la città. Tra le attività più rilevanti del 2022 fa un riepilogo delle operazioni antimafia portate a termine: Tentacoli il 17 maggio che ha coinvolto il mandamento di Brancaccio con 31 custodie cautelari e il mandamento della Noce con 9 ordinanze di custodie cautelari. Il 18 luglio veniva sgominato il mandamento di Noce e Cruillas.

L’operazione Arab zone ha permesso di individuare e disattivare sul nascere un fenomeno di baby gang. Anche in quell’occasione, misure di custodia di vario tipo perché alcuni erano appena maggiorenni, altri minorenni, tutti autori di diversi reati anche gravi. Le rapine più eclatanti e maggiormente oggetto di indagini sono state 44 (7 di queste colte in flagranza dai falchi, dal commissariato o dalle volanti) a tabacchi, farmacie, banche, ditte di trasporti ma anche a passanti fatti in serie, dagli stessi gruppi di rapinatori.

Grande attenzione è stata prestata anche alle processioni religiose. «Queste devono essere comunicate a noi – spiega il questore Laricchia - e possiamo dare modalità anche diverse di svolgimento, connesse alle esigenze di ordine pubblico. E fare l’inchino o passare sotto casa del Mammasantissima di Cosa Nostra è una cosa che non deve succedere. Noi abbiamo cercato di evitarlo, in accordo con la Curia di Palermo, Monreale e Cefalù. Una volta definiti gli itinerari, abbiamo verificato che non vi fossero residenze di mafiosi e abbiamo valutato se fare la deviazione del percorso o obbligare alla non fermata». Nell’anno 2022 sono state disciplinate 207 processioni con questo criterio.

Tanti anche gli interventi dei controllo denominati Alto Impatto in quartieri problematici sotto il profilo dell’ordine pubblico. «Per un mese almeno tre volte a settimana, in fascia pomeridiana e serale – spiega il questore – abbiamo messo in campo da 20 fino a 40 uomini che per 6 ore consecutive hanno fatto controlli a persone, a pubblici esercizi e a persone agli arresti domiciliari».

Cinque gli arresti, 75 le persone indagate, 1246 le persone controllate, 3718 i controllati con precedenti di polizia, 114 i veicoli sequestrati, 14 i fermi di veicolo e sono stati sequestrati svariati chili di marijuana e cocaina, 580 le violazioni del codice della strada. Sei le verifiche ispettive su 63 esercizi pubblici, tra questi 19 centri scommesse, 28 locali notturni e 16 locali di ristorazione. In questi locali sono state controllate 655 persone complessivamente di cui 5 minorenni. 72 le sanzioni per illeciti amministrativi per un totale di 120, 577 euro di contestazioni, 2 somministrazioni di alcolici a minori, 7 contestazioni del suolo pubblico e violazione del codice della strada. Sono state denunciate 38 persone all’autorità giudiziaria per reati commessi in questa materia e in un caso sono state somministrati alcolici a bambini di 11 anni.

«È stato un anno di grande impegno e complesso quello vissuto nel post pandemia – conclude il questore -. Un anno di risultati importanti perché siamo riusciti ad entrare in tanti meccanismi che sono le radici di tanti altri filoni». Confrontando i dati degli ultimi tre anni, le rapine denunciate nel 2020 sono state 539, nel 2021 (ma è stato l’anno del lockdown) 447, e nel 2022 sono state 528. Le rapine consumate 472 nel 2020, 395 nel 2021 e 456 nel 2022. Gli arresti della polizia di Stato sono stati 29 nel 2020, 36 nel 2021 e 47 nel 2022.

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