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Viaggio fra i disservizi della Piscina comunale di Palermo: "Ogni giorno è un'incognita"

Alle chiusure inaspettate durante l'anno, i frequentatori della piscina comunale di Palermo sono ormai abituati - e rassegnati. Dopo quasi un mese di stop a seguito del caso di legionella, l'impianto di viale del Fante rimane ancora parzialmente fuori uso, questa volta, a causa di un guasto alle pompe della vasca interna.

«Le pompe sono del 1997, lavorano giornalmente dalla mattina fino a sera tarda da 25 anni – spiega il responsabile della piscina comunale, Sergio Sparacio – venuti a conoscenza del guasto ci siamo attivati subito contattando diverse ditte. Hanno già fatto i sopralluoghi ma purtroppo i tempi non sono brevi». Dalla direzione dell'impianto stanno verificando due diverse possibilità: sostituire le pompe o ripararle. In entrambi i casi le tempistiche saranno lunghe: per la riparazione si parla almeno di dieci giorni, per la sostituzione invece di due, tre settimane.

«Attualmente di tutti i fornitori che abbiamo contattato – continua Sparacio - nessuno ha già pronti e a disposizione gli impianti, quindi si dovrebbero ordinare». Per procedere alla riparazione, invece, la difficoltà sarà trovare i ricambi, essendo ormai pompe fuori produzione.

«Questo è un impianto che andrebbe mantenuto con interventi continui e costanti, direi quasi quotidiani – afferma il responsabile della piscina comunale - questo purtroppo non avviene. Si fanno sempre interventi tamponi d'emergenza: oggi si è rotta la pompa, domani una caldaia e si cerca di sistemarla. Mentre servirebbe una programmazione di interventi di manutenzione per consentirci di lavorare in sicurezza».

Sergio Sparacio è il primo ad essere amareggiato per le condizioni in cui versa la struttura: «Quando la piscina funzionava con una certa regolarità si parlava di un bacino di circa tremila utenti giornalieri. Ora tra il Covid, l'aumento delle tariffe e tutti questi disservizi l'utenza in piscina è diminuita del 40% circa. La gente chiede sicurezza, io invece appena mi alzo mi domando sempre “chissà se riusciremo ad aprire stamattina!”».

A subire le conseguenze di continue chiusure e disservizi, i nuotatori, perlopiù agonisti e membri di club sportivi, che dovranno ancora aspettare prima di poter tornare nella vasca interna. Quella esterna invece è tornata fruibile, come previsto, da lunedì. «I problemi sono sempre gli stessi – commenta uno degli atleti, Francesco, mentre si allaccia le scarpe – le chiusure inaspettate, gli spogliatoi, le docce, un po' di pulizia in più non guasterebbe».

«Fino a dicembre si è lavorato abbastanza tranquillamente – spiega il dirigente della polisportiva Nadir, Francesco Incorpora – anche se da settembre qualche problemino con le pompe e le vasche c'è stato ma si è riuscito a mettere una pezza, ce n'erano di sufficienti per poter continuare a lavorare. Da fine gennaio l'iter burocratico per il caso di legionella ha fatto si che si perdesse un mese. Poi lunedì, appena rientrati, la sorpresa: le vasche non erano pronte. Una perché l'acqua era troppo fredda e ha aperto nel pomeriggio, il tempo di scaldarsi, l'altra invece è ancora non funzionante per via dell'ennesima rottura di una pompa».

Nel video le interviste a Francesco Incorpora, dirigente della polisportiva Nadir; Paolo Catania, tecnico della polisportiva Nadir; Sabrina Seminatore, ex nuotatrice olimpionica; Sergio Sparacio, responsabile della piscina comunale

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