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Biagio Conte, la sagoma di padre Puglisi sulla montagna: la suggestione e il racconto dell'amico scultore

Dall'orto degli ulivi della Missione speranza e carità di via Decollati, dove Biagio Conte d’estate si riunisce in preghiera con fratelli e altri fedeli, si vede la montagna che si affaccia sul quartiere Brancaccio.
La sua forma è davvero particolare: guardandola attentamente sembra di scorgere un profilo umano.

L'occhio attento dello scultore Rosario Vullo, artista che ha realizzato molti monumenti in Sicilia, alcuni dei quali si trovano all'interno della Missione di Biagio Conte, vede in quella montagna la faccia del beato Pino Puglisi: "Tempo fa eravamo nell'orto con Biagio e dopo aver recitato il rosario gli feci notare quella montagna, raccontandogli la mia visione. Lui rimase molto colpito perché da anni l'aveva sotto gli occhi ma mai si era accorto di questa cosa. Anche lui vedeva un anziano disteso. Quella montagna - racconta lo scultore - ha ispirato molte mie scelte, come quella di sposarmi. E adesso, in questo momento di preghiera e di speranza per fratello Biagio, assume un significato molto particolare, visto tra l'altro che è proprio di fronte alla finestra in cui sta riposando in questi giorni".

Tra le tante opere di Vullo anche una scultura che raffigura don Pino Puglisi, ucciso trent'anni fa per mano della mafia. Una statua alta più di tre metri che per tanti anni è stata esposta all'interno della Missione di via Decollati e che è stata benedetta dal Papa durante l'ultima sua visita a Palermo.

L'opera in gesso, però, lasciata all'aperto, si stava rovinando ed è provvisoriamente tornata dentro il laboratorio dell'artista: "Per evitare che il maltempo possa logorarla - spiega Rosario Vullo - sarebbe necessario fare la semplice traduzione in bronzo con procedimento a cera persa, ma servirebbe qualcuno che possa finanziare l'operazione che ha un costo non irrisorio. Una statua, molto cara a fratello Biagio, che potrebbe tranquillamente tornare in via Decollati, magari proprio accanto a quell'orto, di fronte a quella meravigliosa e misteriosa montagna che ricorda tanto Don Pino".

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