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Concluso lo sgombero del campo rom di Palermo: via i 58 nomadi, per un mese andranno in hotel

Si è concluso lo sgombero del campo nomadi della Favorita di Palermo. Tutte le 58 persone, presenti nelle baracche, appartenenti a 13 famiglie, sono state fatte allontanare. Presenti sul posto polizia municipale, carabinieri, personale del 118 con un'ambulanza. Uomini, donne e bambini saranno portati in strutture messe a disposizione del Comune.

Già lo scorso mercoledì il comune, dopo la disposizione della procura, aveva abbattuto nove baracche risultate, in quel momento, vuote. Altre ne sono state demolite nel corso della giornata. Quando non ci saranno più strutture si procederà alla bonifica dell'area.

"Un'area che torna ai cittadini", ha commentato il sindaco Orlando che ha elogiato le famiglie costrette a lasciare il campo: "Questo processo di sgombero è stato un esempio di civiltà. I rom si sono dimostrati palermitani perchè hanno compreso le ragioni della città".

Commozione in conferenza stampa da parte dell'assessore alla Cittadinanza Giuseppe Mattina il quale ha parlato di lavoro sinergico nello sgombero dell'area.  "Lavoriamo da 9 mesi per arrivare al risultato di oggi - ha detto -. Avere avuto qualche giorno in più sarebbe stato utile per sistemare meglio qualche famiglia. Oggi 32 persone saranno provvisoriamente sistemate, per un tempo di 26 giorni, presso strutture alberghiere. L’obiettivo è costruire per ciascuna di queste famiglie dei progetti personalizzati che possano portare ad un percorso di autonomia", ha dichiarato Mattina, durante la conferenza stampa.

La zona era occupata abusivamente dal 1990 e sono state realizzate strutture pericolose per chi le abita; non ci sono bagni, fogne e scarichi regolari. Cumuli di rifiuti, anche amianto, invece, sono per terra.

Lo scorso luglio il gip Walter Turturici aveva disposto il sequestro e dal 7 agosto all'11 novembre del 2018 erano state abbattute 4 baracche e un'accelerata vi era stata nel 2019 con 12 costruzioni buttate giù dal 22 gennaio al 15 marzo, di cui ben 8 proprio il mese scorso. Quando l'area è stata sequestrata c'erano 110 famiglie appartenenti a 24 nuclei familiari.

Due giorni fa l'arrivo delle ruspe che hanno abbattuto le 9 vuote e, a breve, andranno giù tutte: presto il campo rom verrà definito ex.

Foto di Marcella Chirchio

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