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Palermo, la Rap manda tutti in strada a raccogliere rifiuti

Dopo le proteste per i cumuli di spazzatura, l’azienda annuncia di voler reclutare ogni dipendente disponibile, compresi officina e uffici. Attesi per metà agosto 50 dipendenti

Fuori tutti. Ogni settore della Rap dovrà fare un «sacrificio» e sbracciarsi per garantire la raccolta dei rifiuti che stanno letteralmente sommergendo quasi tutti i quartieri. Il presidente Giuseppe Todaro sa che il reclutamento forzato è atto impopolare, eppure qualcosa per frenare la corsa verso il baratro si deve tentare. Mancano all’appello poco meno di 100 operatori ecologici al giorno per fare la pulizia ordinaria e almeno fino al 12 agosto, quando è prevista l’immissione in servizio di 50 vincitori di concorso, non c’è da dove pescarli se non tra le stanze e i rami dell’azienda di piazzetta Cairoli. Perché di fatto «aspettiamo solo il via libera dell’Agenzia delle Entrate e poi i nuovi assunti entreranno subito a regime», spiega Todaro. Mentre «per gli altri 56 bisognerà pazientare fino a settembre». Ma intanto la città non può aspettare più.

Normalmente l’indifferenziata viene rimossa da 36 itinerari, che diventano 18 nei festivi e la domenica. Attualmente in servizio ci sono quotidianamente 266 unità, tra autisti e netturbini: senza i doppi turni ne servirebbero 333. Negli anni sono andati in pensione 400 operatori, mai sostituiti e adesso non è più percorribile neppure la strada degli straordinari. Che tra l’altro, tra ferie e malattie, è pure difficile garantire. Insomma, la situazione è gravissima e il presidente non lo nasconde.

«Se dai l’aspirina a un malato di polmonite forse riesce a respirare meglio ma non guarisce», è la metafora che Todaro usa per fotografare la crisi atavica dell’azienda. Già si ricorre a ditte esterne per recuperare il vetro e svuotare i cestini. E di questo passo, ai privati potrebbe passare anche il servizio di spazzamento, trasformando la Rap in una scatola quasi vuota.
Una decisione per uscire dal delirio delle montagne di spazzatura sarà intanto presa oggi durante la riunione al Comune con il sindaco Roberto Lagalla, i responsabili dell’assessorato all’Ambiente, della Ragioneria e controllo analogo, il capo di gabinetto e i vertici della Rap. E fa capolino la possibilità di portare la questione sul tavolo della prefettura, per fare dichiarare lo stato di emergenza sanitaria che, come avvenne all’inizio della attuale governance del Comune, con le 1300 bare in deposito al cimitero dei Rotoli, farebbe scattare i poteri in deroga previsti dal commissariamento. Poteri speciali per seppellire i defunti «ordinari», poteri speciali per la pulizia normale.

E anche a Bellolampo si consuma l’ennesima puntata straordinaria sull’agonia della discarica: dai primi di agosto stop all’abbancamento e alla raccolta (scenario impensabile, per Todaro), se non arriva la consegna della seconda tranche della VII vasca. Il ritardo da parte della Regione (doveva essere in attività già a febbraio), potrebbe rivelarsi fatale. Che l’azienda di piazzetta Cairoli sia in caduta libera non è certo un fulmine a ciel sereno, ma un diluvio anticipato da anni nelle «scritture sacre» dei conti, quelli perennemente in rosso. Oggi ripestare nel mortaio colpe e omissioni serve a poco, il problema è sotto gli occhi di tutti, cittadini e turisti.

«Tra il rischio di razionamento dell'acqua e le strade sporche e piene di rifiuti ad ogni angolo, temo un agosto caldissimo, se l'amministrazione comunale non si sveglia dal torpore - dice il deputato dell’Ars, Vincenzo Figuccia - . I cittadini stanno gettando rifiuti per strada creando barricate in segno di protesta. Rischiamo risposte scomposte a politiche inadeguate». E non si placano le scintille fra Todaro e il consigliere del M5S, Antonino Randazzo: «Trasmetterò tutto a un legale al fine di valutare se vi siano gli estremi per una eventuale querela per diffamazione al presidente - dice Randazzo -. Dichiarazioni sulla privatizzazione della impiantistica (che è la “polpa” economica del sistema rifiuti) a Bellolampo non sono mai state rilasciate dal M5S, ma da qualche altro soggetto».

Stamattina è prevista la bonifica allo Sperone e continueranno le attività a Borgo Nuovo e San Giovanni Apostolo, dove già gli operatori sono intervenuti venerdì sera. Un altro equipaggio ripercorrerà via Laudicina, corso dei Mille, le vie Li Gotti e Galletti che soffrono della migrazione dei rifiuti dai paesi. Nella serata toccherà poi a via D’Aquino, via Castiglia, via D'Agostino e via Eugenio l'Emiro ,via Emilio Greco, via Lancia di Brolo, via Pico della Mirandola, via Vulpi, via Petralia Sottana, viale Regione, via Lentini e via Gioacchino Crisafulli.

 

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