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Ztl, lo scandalo dei pass «facili»: ecco chi può circolare nel centro di Palermo senza pagare

Dai piccoli comuni della Sicilia orientale ai consolati, fino a coop e associazioni. C’è di tutto nello sterminato elenco di oltre 10 mila vetture autorizzate a percorrere gratis l'area del centro storico

Palermo.ZTL.da oggi di nuovo attivi i varchi con le telecamere.Nella foto il varco di via Roma .IPh.Alessandro Fucarini.

La lista bianca dei prescelti che hanno goduto dell’abbonamento a costo zero per entrare e uscire in auto dalla Ztl diventa... nera. Accanto alle forze dell’ordine, al personale che lavora al Palazzo di giustizia, ai mezzi del soccorso sanitario e a quello degli ospedali Civico e Policlinico, appaiono gli accrediti delle stesse società partecipate, assessorati, Comuni della Sicilia orientale, le Ferrovie, l’Agenzia delle entrate, associazioni di volontariato, ambasciate e consoli onorari. E la Diocesi. Trecentosettantotto, in tutto, i titolari di cattedra. Dai quali partono le singole declinazioni con diritto di pass: totale, 9.830 macchine liberate dall’orpello del pagamento. Alcune, la stragrande maggioranza di certo, giustamente. Ma le altre?

L’elenco dettagliato è stato chiesto ieri ai suoi uffici dal presidente dell’Amat, Giuseppe Mistretta, nel day-after dello scandalo sui pass «facili». O almeno, quelli che ora stanno passando in maniera certosina al vaglio dei controlli - mai fatti - sui beneficiari dello sconto nelle vie dove tutti gli altri transitano solo a pagamento in determinate fasce orarie. Traffico limitato con oasi di privilegio.

Il meccanismo è semplice: grazie a una convenzione sottoscritta illo tempore tra Comune, Sispi e Amat, Enti e istituzioni erano stati dotati di accesso diretto alla registrazione dei beneficiari sul portale, che poi rilasciava digitalmente il pass per la Ztl. Le credenziali erano affidate a un referente prescelto che poi quindi, personalmente o attraverso terzi, comunque senza più alcun controllo da parte dell’amministrazione e delle sue società partecipate, inseriva le targhe (e non i nominativi dei richiedenti) come beneficiari della lista bianca. È andata così per anni, con ognuno che potenzialmente aveva la facoltà di inserire pure parenti e amici. Non c’è mai stato un incrocio sulle identità. Ci sono stati abusi o i criteri previsti per entrare nella lista bianca sono troppo ampi? Giuseppe Mistretta, presidente dell’Amat, non si aspettava tutto questo clamore. Parla di un «semplice riordino della gestione dell’azienda» e spiega come tutto è banalmente iniziato. Il primo marzo ha inviato una lettera agli indirizzi email della lista bianca, invitando tutti a fare chiarezza sul numero di auto libere di circolare. In sostanza, ora si vuole sapere a chi fanno capo.

Dopo la denuncia di Sabrina Figuccia, presidente leghista della terza commissione del Consiglio comunale ed ex assessore, si è aperto il vaso di Pandora e ora gli uffici commerciali della società di trasporto urbano e la Sispi ci stanno mettendo le mani dentro. Con quali risultati, si vedrà. Ma certo dai numeri dei pass che appaiono in fila nella lista bianca qualche anomalia appare. Soprattutto, quando ad attirare l’attenzione sono i grandi numeri.
La direzione generale dell’Asp ha in carico 444 permessi di libera viabilità nella Ztl centrale. E mentre il vastissimo Policlinico Paolo Giaccone ne ha appena 30, la direzione sanitaria in trasferta da Siracusa ne ha registrati 13. In capo all’Arcidiocesi, poi, ce ne sono 109. Ci sono pure alcune scuole e non tutte si trovano nel centro. Il Comune e le stesse partecipate fanno l’en plein: 432 Amap, 148 Amg, 649 la stessa Amat e sempre Amat altri 300 accrediti in lista bianca. Gli uffici di Edilizia pubblica comunale se ne aggiudicano 347, 267 gli Affari generali. La Posta ne occupa 395; 161 il corpo forestale. E ancora le Città metropolitane: non solo Palermo ma anche altre ex Province.
Poi i ben 16 concessi alla polizia municipale di Licata, 118 alla Sicurtransport e auto «blu» dei consolati (anche quelli onorari) che hanno già gli stalli per il parcheggio dedicati: nella lista dei graziati dalla Ztl i diplomatici di Cile, Pakistan, Lituania, Repubblica delle Filippine, Costa d’Avorio, Finlandia, Estonia, Bangladesh, Norvegia, Brasile, Burkina Faso, Ghana, Capo Verde, Cipro, Polonia, Portogallo, Bulgaria, Corea, Francia. Ha l’accredito perfino la rappresentanza della ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa sede. Che ci verranno a fare in città, sarebbe bello scoprirlo...
«Stiamo individuando il numero di macchine per ogni istituzione e il numero degli ingressi. Ovviamente, tutto ciò non vale per i mezzi delle forze dell’ordine - dice il presidente Giuseppe Mistretta - . Bisogna capire il fenomeno, ci vorrà un po’ di tempo ed è una questione delicata. La Ztl non può però diventare un ostacolo a chi per ragioni di sicurezza deve transitare facilmente».

E l’eventuale danno economico è il lato A della medaglia. Mediamente ogni anno Amat incassa dalla Ztl circa 1 milione e mezzo. Poco e niente rispetto alla copertura finanziaria che la zona a traffico limitato dovrebbe garantire per la gestione del tram, che ne costa circa 10. Uno squilibrio che però quest’anno non ha messo in crisi le casse dell’azienda, che nell’esercizio finanziario del 2022 era in perdita di 6 milioni. Nel bilancio del 2023, in via di approvazione dal 20 marzo, il segno è invece positivo: l’utile segna un milione e 200 mila euro.

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