Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Palermo, guerra ai furbetti della Ztl: si contano gli ingressi di ogni auto

Sono scattati gli accertamenti per scoprire a chi appartengono le vetture che transitano ogni giorno con permessi dubbi. Revocato il vecchio sistema dell'accredito in autonomia

Il «caso» degli accessi illimitati nella Ztl del centro storico di Palermo, attraverso l'inserimento a go go delle targhe in lista bianca, che dà diritto alla gratuità, si gonfia ogni giorno di più. Il sindaco Roberto Lagalla chiede di andare avanti con la riorganizzazione del sistema, la presidente della commissione Società partecipate, Sabrina Figuccia, minaccia di inviare tutte le carte alla Procura e l'opposizione attacca e dice che la maggioranza non governa nulla. Il nuovo fronte di polemica si è aperto intorno all'Amat, la società di trasporto pubblico che gestisce gli ingressi a pagamento all'interno dell'area che grosso modo corrisponde con il centro storico.

Il presidente dell'azienda, Giuseppe Mistretta, è stato il primo a essersi accorto delle anomalie, ma il caso gli è scoppiato in mano, subito dopo l'audizione davanti alla terza commissione, prima di avere completato tutte le verifiche. Lui ha chiesto alla Sispi le movimentazioni delle targhe in Ztl per verificare la «coerenza» del beneficio rispetto alle esigenze dell'ente che ne usufruisce. Facciamo un esempio. Il Comune di Santa Croce Camerina risulta avere 3 mezzi autorizzati (la prima domanda che sorge spontanea è: perché?). Se si dovessero verificare pochi accessi al mese, potrebbe starci. Venire spesso nel capoluogo siciliano per compiti istituzionali è perfino ovvio. Ma se, poniamo, ogni giorno una delle targhe inserite fra quelle riferibili al municipio ragusano risultasse entrare pressoché quotidianamente dentro il perimetro, forse sarebbe il caso di verificare a chi appartengono le auto registrate.

Questo scandalo rischia di ingrossarsi e alzare il velo su una storia di piccoli imbrogli sulle targhe per avere libero accesso nella zona a traffico limitato. E fonti dell’Amat confermano che la spia si è accesa quando è stata disposta la revoca del vecchio sistema, che consentiva ad associazioni, enti e comuni di inserire le targhe in autonomia, attraverso le credenziali d’accesso al sistema. Una lettera è stata recapitata a tutti gli enti interessati. Ma subito dopo si è scatenata una tempesta di telefonate per tentare di bloccare la «riforma Mistretta» foriera, era la preoccupazione, di impicci, intralci ed eccesso di burocrazia. Una modalità che, se accertata, sarebbe anche una violazione del disciplinare approvato dall’amministrazione con la società, che stabilisce (articolo 10 comma 2) che «l’inserimento in lista bianca è effettuato da Amat, nella qualità di gestore del servizio a seguito di richiesta avanzata da parte degli aventi diritto, con indicazione delle targhe dei veicoli da autorizzare».

In questa storia, però, ci sono molte cose che non tornano. A partire dal numero delle autorizzazioni (oltre diecimila in tutto). Togliendo le forze dell’ordine, vigili del fuoco e apparati di sicurezza, perché, ad esempio, i consolati di Polonia, Estonia, Cipro... hanno una sola vettura autorizzata, mentre la rappresentanza delle Filippine 4? Perché il Comune di Torretta 4, quello di Alimena 4, quello di Lascari 8, quello di Carini 9 e Lercara Friddi solamente una? Perché in capo alla polizia municipale di Licata (Agrigento) risultano ben sedici targhe autorizzate? Rispondere a queste domande significa risolvere il rebus. Al momento non pare esserci una spiegazione, un criterio alla base.

Caricamento commenti

Commenta la notizia