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Incendi in Sicilia, Schifani attacca Roma: «Non è lo Stato in cui mi riconosco»

«Contrasteremo questo ingiusto provvedimento in ogni sede amministrativa, giudiziaria, istituzionale e politica», dichiara il presidente della Regione a proposito del mancato riconoscimento dello stato di emergenza nazionale

«Uno Stato che nega ai cittadini il risarcimento di un danno di pubblico dominio, subito per colpe o eventi altrui, e lo fa sulla base di cavilli procedurali non applicati prima, non è lo Stato in cui mi riconosco. Uno Stato che viene meno al principio della leale collaborazione dei suoi vari livelli, così come previsto dall’articolo 120 della Costituzione, non è lo Stato in cui mi riconosco». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dopo il mancato riconoscimento, da parte del dipartimento nazionale di Protezione civile, dello stato di emergenza per gli incendi che hanno colpito l’Isola nello scorso luglio.

«Contrasteremo - prosegue Schifani - questo ingiusto provvedimento in ogni sede amministrativa, giudiziaria, istituzionale e politica. Ma assicuro i siciliani danneggiati dagli incendi estivi che se lo Stato centrale li vorrà abbandonare, non lo farà la Regione da me guidata, perché la tutela della collettività di un popolo e la sua tenuta sociale costituiscono un principio sacro e irrinunciabile. Mi accingo a convocare per la giornata di domani una seduta straordinaria della giunta di governo per le determinazioni del caso».

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