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Palermo, la maggioranza trema di nuovo: ora è la Dc a chiedere più «rispetto»

Il sindaco convoca i partiti della coalizione dopo la levata di scudi del capogruppo dei cuffariani, Domenico Bonanno. Post irridente del padre dell'assessore uscente Mineo nei confronti di Lagalla

Lagalla e Cuffaro con Antonella Tirrito, assessore comunale, all'assemblea della Dc Nuova

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla convoca gli esponenti dei partiti della maggioranza che lo sostiene per lunedì 6 novembre, alle 17. Lo fa subito dopo la presa di posizione del capogruppo della Democrazia cristiana in Consiglio comunale, Domenico Bonanno, che ha riaperto le tensioni tra i partiti che sostengono la giunta. «Se qualcuno dovesse ritenerci superflui, per questa coalizione di governo, lo dica chiaramente. La Dc merita rispetto», aveva detto il capogruppo del partito guidato da Totò Cuffaro.

Una presa di posizione che è arrivata all’indomani delle dichiarazioni di Lagalla, soddisfatto per l’accordo trovato con Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni aveva rinunziato all’assessore Andrea Mineo, in procinto di cedere il posto a Pietro Alongi di Forza Italia, ma aveva ottenuto rassicurazioni per i suoi esponenti in posti di sottogoverno. Lagalla aveva rinviato a metà legislatura il prossimo «tagliando» di giunta, come lo ha chiamato. Ma la presa di posizione di Bonanno, forte di cinque consiglieri a Sala Martorana, riapre la partita interna alla maggioranza.

I centristi fanno sapere che non hanno condiviso le dinamiche con le quali si è giunti al cambio in giunta, né alcune dichiarazioni degli alleati. «Leggo con stupore le notizie, mai smentite, che parlano di un accordo che sarebbe stato raggiunto tra il sindaco e una forza politica della maggioranza sulle cosiddette compensazioni - dichiara Domenico Bonanno, capogruppo della Dc in Consiglio comunale -. La nostra storia e il nostro modo di vedere la politica ci fanno credere che le coalizioni siano sempre un’opportunità e non un male necessario e, per questo, abbiamo sempre creduto nella collegialità che impone la condivisione dei meriti e la suddivisione degli impegni e delle responsabilità». Il partito di Cuffaro non ha accettato di buon grado l'accordo fatto da Lagalla. Ribadisce il suo impegno e il ruolo centrale in Consiglio per numeri e presenze e forse si sarebbe aspettato qualcosa di più in cambio. «Vogliamo stare in una coalizione che ci rispetti e della quale condividiamo volontà, scelte e metodi», continua Bonanno.

Bonanno parla a nome di tutti i componenti della Dc all'interno del Consiglio comunale. «Siamo stati eletti per difendere determinati valori e per portare avanti un’idea di città - afferma il capogruppo -, per noi la politica riveste un valore molto alto e il nostro unico intento è lavorare nell’interesse dei cittadini». La Dc contesta la rivendicazione di meriti assoluti «da parte di una forza politica la quale dimentica evidentemente la presenza fondamentale di alleati, noi in primis, che fino ad oggi hanno garantito lealtà, rispetto e presenza, oltre che l’approvazione delle delibere firmate dai loro assessori, spesso non accompagnati numericamente dalla presenza in aula della loro compagine consiliare».

Ma a queste parole Gianluca Inzerillo, da Forza Italia, precisa che «non è stato dato niente di più di quello che era stato pattuito a inizio legislatura e con il passaggio di Mineo a Fratelli di Italia c'era bisogno di ripristinare quanto era venuto a mancare al nostro partito. Se non viene mantenuto quanto stabilito - aggiunge Inzerillo - noi non stiamo a guardare e abbiamo il diritto di chiedere quanto ci spetta».

Anche Dario Chinnici di Lavoriamo per Palermo spera che le polemiche abbiano fine. «Rischiamo di rovinare il buon lavoro fatto finora - dice il consigliere -. Guardiamo ai risultati: 8 bilanci in un anno, problema del cimitero risolto, cantieri ultimati e strade riaperte. Continuiamo a lavorare».

Nel frattempo sul profilo di Franco Mineo, padre dell'assessore Andrea, sostituito in giunta, compare la foto di un pupo siciliano postata dallo stesso ex di Grande Sud, accompagnata a una frase che non lascia spazio a equivoci o interpretazioni: «Complimenti all’ominicchio quaquaraqua», che ha dentro tutto il suo disappunto davanti alla scelta di Lagalla di mettere alla porta il figlio. Per mantenere salda la coalizione il sindaco Lagalla ha deciso di convocare gli alleati lunedì alle 17 a Villa Niscemi.

Nella foto Lagalla e Cuffaro con Antonella Tirrito, assessore comunale, all'assemblea della Dc Nuova

 

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