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Palermo, le strade del centro storico vietate ai venditori ambulanti

Pronta l’ordinanza: stop ai bazar improvvisati delle bancarelle anche nelle traverse di via Maqueda e fino all’Università

Venditori ambulanti nel centro storico di Palermo

Ventagli, lampadine tascabili, cover per cellulari e panini. Il bazar diffuso di ambulanti itineranti che sbucano dal nulla e piazzano tavolini e tappeti sui marciapiedi e vicino ai siti monumentali del centro storico spariranno, inghiottiti dalla nuova ordinanza che ora vieterà qualsiasi sosta non solo sui corsi principali, ma anche nei vicoli e nelle traversine dove finora le bancarelle erano state tollerate. Il documento con la stretta al commercio su strada è alla firma di Roberto Lagalla, dopo la proposta di ritocco alla ordinanza di luglio 2015 presentata dall’assessore Giuliano Forzinetti per cancellare l’immagine del suk di via Maqueda che tante proteste aveva sollevato dall’inizio dell’anno. La passeggiata «storica» della città sfregiata dalla fitta fila di banchetti dove si offriva di tutto e a tutte le ore del giorno e della notte.

«Una delle tante scelte coraggiose, che insieme al sindaco stiamo percorrendo, al fine di tutelare il patrimonio artistico, la vivibilità del nostro territorio ed il rispetto delle regole, che per tanti anni è mancato nella nostra città - dice Forzinetti -. Adesso, nonostante la grave mancanza di risorse umane, stiamo intervenendo con determinazione in settori delicati e con scelte non popolari per i politici ma necessarie per la città. Con la riforma dell'articolo 5 e la legge Franceschini per regolamentare le licenze, completeremo la riqualificazione del tessuto produttivo del centro storico».

L’obiettivo dell’amministrazione è quello di contrastare il fenomeno di violazione del decoro cittadino. Per acquistare cappellini, borse, cibo vario, bibite e gadget sarà inutile girovagare nelle viuzze in cerca dell’affare. Bancarelle e stand di fiere agricole vietate, sempre, in circa 40 strade: via Mariano Stabile (tratto tra via Meccio e via Roma); via Generale Magliocco; via Pignatelli Aragona (tra via Ruggero Settimo e via Vaglica); via Salvatore Spinuzza; via Bara all’Olivella; via Orologio; via Giacalone; via Alessandro Scarlatti; cortile San Giuliano; via Antonio Ugo; via Bandiera; via Sant’Agostino; via Bari; Discesa dei Giovenchi; via Napoli; via Venezia; via dei Candelai; via del Celso; salita Castellana; corso Vittorio Emanuele; via Giuseppe D’Alessi; via dell’Università; via Pietro Amodei; via del Ponticello; vicolo Viola; via del Giardinaccio; vicolo Sant’Orsola; via del Bosco; via Divisi; Piazza San Nicolò degli Scalzi; via Case nuove; via Giosafat; via Santa Rosalia; via delle Pergole; vicolo Gaffi; via Chiappara al Carmine; via Torino e via Cesare Battisti.

Il divieto vale per il commercio su aree pubbliche, anche con mezzi mobili, sia alimentare che non alimentare, esercitato sia in forma itinerante che temporanea, per esempio in occasione di fiere mercato o quello esercitato dai produttori agricoli. Il provvedimento è giustificato dalla «urgente necessità di interventi volti a superare situazioni di grave incuria o degrado del territorio o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana».

Integra, di fatto, l’ordinanza del 2015 che aveva già ristretto il perimetro di azione degli ambulanti da via Ruggero Settimo, a via Amari, da via Isidoro La Lumia a via Giacomo Leopardi per arrivare ai viali principali di Mondello. A proposito della borgata marinara, i titolari di bancarelle avrebbero trovato l’escamotage per sostare in zona, nonostante il divieto imposto dall’ordinanza comunale. Il marciapiede che da Valdesi porta al paese, costeggiando la spiaggia, è di fatto privato e non pubblico. Appartiene infatti alla società Italo-Belga e diventa difficile trovare il modo di fare sloggiare gli abusivi. Si cerca una soluzione...

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