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Trecento forestali in più per la Sicilia: Tajani dice sì alla richiesta di Schifani

Una iniziativa definita «giusta e giustificata» dall’attuale numero uno di Forza Italia, che ha poi aggiunto: «Mi rivolgerò al ministro Giorgetti perché autorizzi questo procedimento»

Vertice tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il presidente della Regione Renato Schifani nella sala operativa della forestale di Palermo. Tema centrale dell’incontro a poche ore dalle commemorazioni di via Pipitone Federico gli incendi che negli ultimi giorni hanno devastato l’Isola: Schifani ha avanzato al vice presidente del Consiglio la richiesta di una celebre assunzione di circa 300 nuovi operatori nel corpo della forestale che possano dare manforte alle unità già presenti che nonostante l’impegno profuso non si sono rivelate bastevoli per fronteggiare l’inferno che si è scatenato in Sicilia. Una iniziativa definita «giusta e giustificata» dall’attuale numero uno di Forza Italia, che ha poi aggiunto: «Mi rivolgerò al ministro Giorgetti perché autorizzi questo procedimento».

L’ex presidente del Senato e il il ministro si sono anche trattenuti con alcuni operatori presenti in via Pietro Bonnano 8, ringraziandoli per il lavoro svolto: «Ogni anno purtroppo si ripetono questi incendi - ha sottolineato Tajani - grazie all'intervento di forestali, volontari e vigili del fuoco si è scongiurato il peggio ed evitato un completo disastro. Grazie». Sotto la lente d’ingrandimento anche il numero di canadair presenti sull’Isola durante le ore di fuoco: «Il numero di Canadair a disposizione dell’Italia è limitato e la produzione è ridotta. Ci sono tantissimi incendi e passare da una regione all’altra è complicato, i ritardi sugli spegnimenti sono stati dovuti all’impiego dei Canadair in altri territori - ha spiegato il vice presidente - Negli ultimi giorni ci sono state diverse regioni coinvolte dagli incendi: Sicilia, Calabria, Sardegna, Puglia e Abruzzo - continua Tajani, - Abbiamo ricevuto una richiesta di aiuto dal presidente della Tunisia per spegnere degli incendi alla frontiera con l’Algeria ma mi è stato risposto dalla Protezione civile che era impossibile inviare qualsiasi aiuto ad altri paesi perché tutti i Canadair erano impegnati in Italia. Quando ci sono emergenze di questo tipo nel nostro paese non è la Protezione civile a non funzionare, anzi ritengo che quella italiana sia tra le migliori al mondo».

Il pensiero nell’ultima settimana non può che andare al clima, sempre più soggetto a cambiamenti e a cosa i danari che piovono dal Pnrr possano fare in termini di lotta al cambiamento climatico: «Per il governo - prosegue il segretario di FI - transizione ecologica e lotta al cambiamento climatico sono due priorità e vanno affrontate in termini non ideologici ma pragmatici. Vogliamo ridurre le emissioni di CO2 e mettere da parte il carbone: l’Italia deve pensare al nucleare e tenere conto che la transizione ecologica non e rinviabile, ma anche che bisogna tenere conto dei problemi sociali».

I riflettori si spostano nuovamente in Sicilia e la mente vola a chi, dopo gli incendi, ha perso tutto. Centinaia gli sfollati che in tutta l’Isola attendono un cenno dalle istituzioni e Schifani rassicura: «Comune e Regione si stanno occupando degli sfollati». E prosegue su Bellolampo e la qualità dell’aria nel capoluogo siciliano: « Per la discarica di Bellolampo ci siamo dotati di risorse per un milione di euro tramite i fondi speciali per le emergenze: questa cifra verrà stanziata per lavori urgenti, da svolgere in tempo reale - sottolinea -. La Regione è sempre pronta a intervenire con mezzi umani e finanziari: valuteremo i valori dell’Arpa sulla presenza di diossina nell’aria».

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