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Regione Siciliana, un passo avanti per il centro direzionale: ma sull'acquisto dell'area deciderà Schifani

Il rendering del progetto del centro direzionale

Adesso non ci sono più dubbi.  Sarà il raggruppamento d'imprese formato dalla  mandataria Teknè Spa di Milano e dagli studi di architettura Leclercq Associés, Nicolas Laisne e Clément Blanchet, di Parigi a progettare il nuovo centro direzionale della Regione Siciliana, che nascerà a Palermo. Il Consiglio di giustizia amministrativa, dopo il Tar, ha infatti respinto il ricorso presentato dalle ditte escluse e confermato la validità della prima graduatoria del concorso di idee lanciato dall'amministrazione regionale.

Riparte così l'iter per realizzare «una grande opera di edilizia pubblica di respiro internazionale, con vantaggi per il personale dipendente, ma anche per gli utenti che troveranno tutti gli uffici nello stesso luogo», ha commentato il governatore uscente Nello Musumeci, che aveva anche incontrato a Palazzo d’Orleans il team italo-francese, fissando così insieme la tabella di marcia di un’opera da 425 milioni: «Entro fine anno sarà pronto lo studio di fattibilità tecnico-economica e nei sei mesi successivi il progetto definitivo verrà presentato al Comune. Alla fine del 2023 previsti il progetto esecutivo e la gara d'appalto. Inizio dei lavori nel 2024, inaugurazione nei primi mesi del 2027».

La giunta regionale uscente, tuttavia, adesso ha rinviato al nuovo governo un passaggio cruciale per la realizzazione del centro direzionale di via La Malfa, in cui dovranno confluire tutti gli assessorati e i principali uffici. Il passaggio chiave è quello che prevede l’acquisto da parte della Regione dell’area e dei palazzi in cui avrà sede il centro direzionale. Una norma dell’ultima finanziaria stanzia a questo scopo 20 milioni perché in corso d’opera l’assessorato all’Economia ha reso noto che malgrado si tratti di un terreno e di palazzi in cui hanno già sede uffici regionali del Territorio, quell’area non è del tutto della Regione: «Il proprietario è il fondo immobiliare della Prelios, di cui la Regione è socia al 30% e che vede nella compagine societaria grandi gruppi bancari. Dunque per poter realizzare lì il centro direzionale dobbiamo tornare alla piena proprietà dell’area», disse a maggio l’assessore Gaetano Armao. Suscitando la dura reazione del M5S, che con Nuccio Di Paola aveva annunciato atti ispettivi: «Mi chiedo come sia possibile che ci si accorga solo adesso che quell’area va acquistata, visto che il progetto del centro direzionale risale al 2018 e il bando di progettazione è del 2020. Non vorrei che dietro queste operazioni ci siano speculazioni immobiliari», disse allora il futuro candidato alla presidenza per i Cinquestelle.

Gli uffici di Armao hanno preparato la proposta di delibera per perfezionare l’acquisto dell’area. E l’assessore all'Economia ha portato in giunta il carteggio. Ma in uno dei suoi ultimi atti il governo Musumeci ha deciso di soprassedere: «La definizione di tutti gli aspetti procedurali volti alla realizzazione del centro direzionale è rimessa alle determinazioni del nuovo governo». si legge nella delibera approvata dalla giunta. Toccherà quindi a Renato Schifani decidere se portare avanti l’acquisto dell’area.

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