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Palermo, il centro direzionale della Regione Siciliana: i francesi tornano in gioco

La seconda sezione del Tar ha accolto il ricorso presentato dallo studio d’architettura Leclercq Associès, vincitore all’unanimità del bando di gara per la realizzazione dell'opera e poi escluso sulla base di un conflitto d'interessi negato dai giudici

Il progetto del centro direzionale della Regione

La seconda sezione del Tar della Sicilia, presieduta da Nicola Maisano, ha accolto il ricorso presentato dallo studio d’architettura francese Leclercq Associès, vincitore all’unanimità del bando di gara per la realizzazione del Centro direzionale della Regione Siciliana.

Il Tribunale amministrativo regionale ha annullato il provvedimento di esclusione del vincitore per violazione e falsa applicazione, in quanto sono stati introdotti nuovi elementi di verifica, differenti rispetto a quelli stabiliti dal bando di gara. Secondo i giudici amministrativi, la disciplina pubblicata correttamente dalla Regione Siciliana non legittimava il Rup (responsabile unico del procedimento) ad escludere il vincitore del concorso così come, subito dopo la pubblicazione della graduatoria provvisoria in cui Leclercq Associés si è collocato al primo posto, a procedere nella richiesta di nuove produzioni documentali e dichiarazioni. Il Tar Sicilia rileva inoltre che i provvedimenti impugnati «non delineano in alcun modo la sussistenza di un rapporto di collaborazione stabile e abituale tra il presidente della Commissione aggiudicatrice e l’architetto Leclercq, alla luce dell’esiguità degli episodi di cooperazione indicati, solo tre, e della distanza temporale che li separa, superiore al quinquennio».

Da oltre tre anni la Regione prova ad avviare la realizzazione del centro direzionale: sono pronti 425 milioni per trasformare l’intera area dove oggi sorge l’assessorato al Territorio. Nell’estate 2020 è arrivata al traguardo la gara per assegnare l’incarico di progettazione, che vale da solo 2 milioni. Ha vinto il raggruppamento Tekne di Milano, al cui interno è fortissima la componente parigina: lo studio Leclercq Associés. A questo punto la Regione scopre che François Leclercq, architetto e urbanista, avrebbe avuto un precedente rapporto professionale con il presidente della commissione aggiudicatrice, l’ingegnere parigino Marc Mimram. Da qui l’annullamento della graduatoria e l’assegnazione dell’incarico al terzo classificato, un raggruppamento guidato dallo studio Transit, che tra l’altro ha presentato un progetto che prevede un solo grattacelo a differenza delle tre torri ipotizzate dalla Regione nel 2018. Poi però sulla gara piomba il ricorso al tar e oggi la decisione del Tribunale amministrativo.

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