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Coronavirus, meno positivi a Palermo dopo l'errore nei calcoli ma è bufera: "Restrizioni su dati falsati"

Errore nei dati sui positivi a Palermo? Scoppia la polemica sui report che l'Asp ha consegnato al Comune.  

Ad alzare la voce è soprattutto Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo. "Scopriamo da un post del sindaco che c'è stato un errore madornale e i positivi a Palermo non sono 11.315 come riportato pochi giorni fa, ma 2.943 - dice -. E adesso i dati sono 'finalmente chiari e puliti'. Noi però abbiamo dovuto subire provvedimenti restrittivi basati su dati falsati e fuorvianti, frutto di rilevazioni elaborate in modo dilettantistico. Da mesi sosteniamo che ci sono dati sballati ed errori madornali nel calcolo dei contagi, denunciando l'inadeguatezza del sistema di rilevazione e la mancanza di trasparenza".

Patrizia Di Dio chiede chiarezza "sulla inefficiente gestione dell'emergenza sanitaria che, insieme alla richiesta di sostegni economici, sarà oggetto della pacifica manifestazione di protesta che Confcommercio Palermo ha organizzato per mercoledì davanti a Palazzo dei Normanni".

I dati ricevuti da Orlando lo scorso 8 marzo determinarono nuove restrizioni. Lo stop ai mercatini nella Settima Circoscrizione e il divieto di vendere alcolici in tutta la città dopo le 18. Misure che adesso il Comune, alla luce dei nuovi dati, ha intenzione di revocare. Ma Patrizia Di Dio tuona: "Chi pagherà per questo gravissimo danno? La Sicilia dipende da un bollettino quotidiano rivelatosi farlocco? Che senso ha tenerlo in considerazione? Pretendiamo che il sistema venga informatizzato e adeguatamente gestito".

Ieri in una nota congiunta a firma di Orlando, del direttore dell’osservatorio epidemiologico regionale, Letizia Diliberti, e del commissario per l'emergenza Covid è arrivato un chiarimento con l'affermazione che "nessun dato è sbagliato, ma che la difformità numerica è frutto esclusivamente di un aggiornamento dei soggetti guariti per fornire una rappresentazione sempre più reale e contestualizzata, con mezzi e strumenti a disposizione sulla localizzazione geografica e dell’andamento epidemiologico, sul territorio".

Una ricostruzione però contestata da Francesco Scoma, di Italia Viva, membro dell’Ufficio di presidenza della Camera dei deputati: "Quel che sta venendo alla luce sul caos dei dati dei contagi è inaccettabile. Dei due responsabili tra il sindaco Orlando e il commissario Costa, almeno uno chieda scusa per le evidenti incapacità di gestire un’emergenza già drammatica per conto suo. Le ordinanze sulle chiusure e sui divieti vanno immediatamente revocate".

Sul piede di guerra oggi anche Igor Gelarda, capogruppo della Lega al Comune: "Quello della città di Palermo rischia di diventare un caso nazionale, o forse anche internazionale qualora l'Organizzazione mondiale della Sanità volesse approfondire come sia possibile che a Palermo città, nel giro di poco più di 10 giorni, il numero dei positivi al Covid abbia avuto un crollo di quasi il 75%, almeno secondo i dati diffusi dall'Asp di Palermo".

Dal Comune alla Regione, è sempre Patrizia Di Dio a lanciare un appello ai deputati: "Non possiamo credere che tra le pieghe di un bilancio miliardario non si trovino le risorse per dare ossigeno ad aziende che da oltre un anno pagano, senza alcuna colpa, un prezzo troppo alto alla crisi sanitaria e alla inadeguatezza del sistema di gestione. Anche sulla campagna di vaccinazione, che sta procedendo troppo lentamente e tra mille episodi di disorganizzazione, pretendiamo un cambio di marcia. Vorrei proprio vedere cosa sarebbe successo se, a causa del Covid, fossero crollati del 70% gli stipendi dei nostri politici. O se fossero addirittura a reddito zero".

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