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Il 29 maggio si decide sull'ex Blutec di Termini. Sciara, Pelligra, sindacati, Regione, governo: ecco cosa dicono le parti in causa

Il ricorso contro l'assegnazione dell'area industriale sarà discusso in camera di consiglio al Tar del Lazio: rischiano di allungarsi i tempi della riconversione, timori fra i lavoratori

Gli ex dipendenti Blutec davanti alla sede dello stabilimento (foto Lo Bono)

Il ricorso al Tar del Lazio, depositato dai legali della cordata Sciara holding Ltd e Smart City contro l’aggiudicazione alla Pelligra Italia Srl dello stabilimento ex Blutec ed ex Fiat di Termini Imerese sarà discusso in camera di consiglio il 29 maggio. La quarta sezione del Tribunale amministrativo l’ha comunicato ai ricorrenti e alle parti coinvolte: Ministero del Made in Italy, commissari straordinari ex Blutec e Pelligra Italia Srl.

Adesso attorno alla ex Blutec di Termini Imerese rischia di aprirsi una battaglia legale a colpi di ricorsi. Battaglia che rischia di allungare i tempi di una vertenza che ha già superato i 13 anni di durata. Dopo gli annunci dei giorni scorsi, infatti, è stato depositato al Tar del Lazio il ricorso contro la decisione di affidare al gruppo Pelligra l’ex stabilimento di Termini. Il deposito per l’annullamento, previa sospensiva, del provvedimento di assegnazione della gara di cessione dell’ex Blutec alla Pelligra Italia holding è stato presentato dall’avvocato Anna Ferraris per conto della cordata Sciara Holding Ltd e Smart City group Scrl, la cui offerta non era stata ritenuta congrua dai commissari straordinari che hanno valutato le proposte per l’acquisizione dello stabilimento. Un ricorso che era stato notificato al Ministero del Made in Italy, ai commissari e al gruppo Pelligra ma non era stato ancora depositato ufficialmente fino a lunedì scorso, 13 maggio. Adesso si teme un possibile allungamento dei tempi per l’assegnazione dello stabilimento e la perdita dei benefici della cassa integrazione (in scadenza a novembre) degli oltre 560 dipendenti dipendenti ex Blutec (più i 200 dell’indotto).

Su questo punto battono in particolare i sindacati che chiedono un incontro al ministro e alla Regione perché quello che resta certo in tutta la questione è che, comunque vada il ricorso, la gestione commissariale non potrà essere prorogata così come non potrà essere prorogata la cassa integrazione. I ricorrenti vogliono chiarezza sui criteri di assegnazione dei punteggi per la concessione dello stabilimento e per il progetto industriale che è stato presentato.
«Il Tar valuterà la legittimità di quanto è stato fatto, ma quello che ci preoccupa è che qualsiasi ritardo al piano può mettere in pericolo la sostenibilità economica dei lavoratori ex Blutec, perché il 4 novembre scade il secondo anno dell’amministrazione straordinaria e quindi della Cigs», dice Antonio Nobile, segretario della Fim Cisl. «Chiediamo alle istituzioni, ministero e Regione, di prevedere eventuali piani per mettere al sicuro i lavoratori», aggiunge.

«È necessario che il governo nazionale e regionale convochino subito un confronto con le organizzazioni sindacali. Non è pensabile un nuovo stop soprattutto a ridosso della chiusura dell’amministrazione straordinaria fissata per il prossimo 4 novembre», affermano Luisella Lionti, segretaria Uil Sicilia, ed Enzo Comella della Uilm. Stessa richiesta viene anche dalla Fiom Cgil con Roberto Mastrosimone, della Fiom nazionale, e Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia. Per i due sindacalisti, «lo stop o il rallentamento delle procedure con la formalizzazione del ricorso da parte del gruppo escluso, quando si intravedeva uno spiraglio di luce, non possono che preoccupare». Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, intanto hanno presentato richiesta al Mimit per avere informazioni più chiare circa tutto il percorso della cessione che coinvolge i lavoratori, sia quelli che transiteranno che quelli che dovrebbero rimanere nella società di scopo. Dettagli che al momento ha solamente il Gruppo Pelligra ma che ancora non sono stati resi pubblici. «Abbiamo fiducia in una decisione e ci riserviamo tutte le azioni a difesa del nostro investimento. Siamo certi che questa azione non possa rallentare la rapida ripartenza del polo industriale siciliano e l’attrazione di investimenti internazionali», fanno sapere dal Gruppo Pelligra Italia. «Rispettiamo la decisione di Sciara Holding, anche se è inaspettata, visto le loro dichiarazioni a mezzo stampa emanate nelle scorse settimane, ma non possiamo trascurare il benessere dei dipendenti rispetto a questo ricorso», dice l’assessore alle Attività produttive della Regione, Edy Tamajo.

«Siamo increduli davanti a ciò che leggiamo, soprattutto da parte dei sindacati. Il ricorso è un diritto e se, come dichiarato dal ministro Urso, dai commissari e dallo stesso Pelligra, tutto è stato fatto nel rispetto della legge, l’iter attuale non ne risentirà. In caso contrario, crediamo sia più che giusto intervenire ad evitare che ciò che già in passato è accaduto si ripeta», replicano i legali di Sciara Holding e Smart City Group.

In alto gli ex dipendenti Blutec davanti alla sede dello stabilimento (foto Lo Bono)

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